Luciano Spalletti a 360°.
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Spalletti: “Inter-Lazio tra i ricordi più belli, tutto sul mio rapporto con Sabatini. Ripresa? Si torni a giocare, la gente vuole il calcio”
Le parole del tecnico ex Inter, Luciano Spalletti, tra presente, passato e futuro
Lunga intervista a Luciano Spalletti, intervenuto ai microfoni di "Sky Sport", per analizzati svariati temi caldi inerenti la Serie A - e non solo. Tra i primi argomenti trattati dal tecnico, quello relativo al complicato momento vissuto dal calcio: in attesa di risposte dal istituzioni sulla ripresa dei campionati, dopo lo stop imposto ad inizio marzo a causa dell'emergenza coronavirus.
“Questa è una domanda non semplice, è il più grande infortunio di massa della storia del calcio e dello sport in generale. I calciatori sono stati obbligati a fermarsi all’improvviso come succede in un infortunio muscolare. Come si ripresenteranno ai blocchi di partenza dipenderà dalla capacità che ognuno di loro ha avuto nel dialogare con il suo corpo. C’è da fare un applauso al personale sanitario, medici, infermieri, ma anche tutte le persone che si sono impegnate per migliorare le cose. È stata una dimostrazione di cosa significa lavorare per gli altri, mi faceva piacere ringraziare tutti. Bisogna tornare a giocare, la gente vuole vedere il calcio”.
Inevitabile la parentesi relativa al suo passato in nerazzurro: "Di ricordi belli dell’Inter ne ho molti: siamo arrivati in fondo a tutte e due le stagioni con il fiato sul collo di quelli che rimanevano fuori dalla Champions. Quei momenti sono stati forti, emozionanti: probabilmente la vittoria a Roma con la Lazio è stato uno dei momenti che mi hanno fatto gioire di più. La vittoria nel derby quando ci davano tutti per spacciati in casa del Milan nella seconda stagione: rivedere il popolo interista gioire alla Scala del Calcio è stato qualcosa che fa parte di questa stanza, perché ci sono ricordi che portano a rivivere quei momenti".
Chiosa finale sul suo rapporto con Sabatini: "Oltre ad essere lui un vero genio e un grande professionista, è un grande amico: all’inizio ci siamo un po’ annusati come gli animali randagi per capire chi si ha davanti. Poi è stata un’amicizia totale fatta di professionalità e stima. Ognuno di noi pensava che l’altro fosse più malato di calcio: passavamo notti intere a parlare di calcio. Se Marzullo avesse pensato a noi, gli avremmo riempito nottate di trasmissioni. E’ una persona che dice le cose con una sintesi tagliente: se il calcio fosse un film, Sabatini ne sarebbe il grande regista. Sa trovare i calciatori che emozionino il pubblico. Nel gennaio 2016 senza soldi riuscì a portarmi Perotti ed El Shaarawy senza soldi: furono fondamentali per quella stagione e per quelle successive".
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