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Serie A, Valente: “In certe condizioni difficile che riprenda il campionato”

Le parole del sottosegretario pentastellato, Simone Valente, sulla possibile ripresa dei campionati

Mediagol93

“La mia valutazione è positiva nell'approccio nel rispondere alle esigenze di tanti collaboratori sportivi che da tempo richiedono dignità. Aggiungo una cosa sul campionato, mi sembra ci siano ancora parecchi ostacoli da superare e mi sembra si agisca ancora con molta cautela".

Sono le parole dell'esponente del Movimento 5 Stelle, Simone Valente, tornato a parlare della possibile ripresa dei campionati - ormai sempre più in dubbio a causa dell'emergenza Coronavirus. Secondo il sottosegretario pentastellato, intervenuto in diretta a "Punto Nuovo Sport Show" "ci sono due punti su cui riflettere: la responsabilità dei medici sportivi e sul fatto che se un giocatore viene contagiato, si ferma tutta la squadra. Con queste condizioni è difficile che riprenda il campionato, il mio auspicio è che il Governo sondi tutte le alternative possibili per riprendere in sicurezza ed il primo possibile. Ci sono alcune circolari dell'INAIL e del Ministro della Salute che verranno sollevate nelle sedi opportune. Io ne faccio anche un discorso di competitività: è vero che i diritti televisivi sono importanti, ma se l'Italia rimanda tutto all'anno prossimo, mentre gli altri ripartono, aumentiamo il gap".

"Guardare agli altri modelli europei - ha continuato Valente - è giusto, è giusto sondare anche le altre strade, la mia posizione è questa. Se la prima giornata di campionato è il 14 giorni, i giocatori potrebbero andare in quarantena dal 1° giugno. La soluzione trovata ad oggi, non permetterà la ripresa del campionato. Stamattina tutte le forze politiche hanno chiesto all'unanimità di riprendere il campionato con le misure di sicurezza. È una partita che il Governo deve giocare, non conosco dinamiche per cui qualcuno vuole fermare il campionato. Ritengo che non si stia dando una risposta al sistema che ha bisogno di lavorare. C'è un continuo confronto come giusto che sia, io ed altri colleghi abbiamo sempre espresso opinioni in maniera chiara".