“In Italia sì, è stato il più bello finora, ma un gol vale sempre un gol, anche se capisco che i tifosi apprezzino questi colpi. È stata una partita poco italiana e più tedesca. Sono contento per i tifosi, a loro piace di più vincere così”.
l'intervista
Pohjanpalo: “A Venezia mi sento a casa, punto a diventare un simbolo”
Queste le parole del centravanti del Venezia Joel Pohjanpalo sulle colonne de La Gazzetta dello Sport. Il calciatore è tornato sulla tripletta contro la Sampdoria nell’ultimo turno di campionato che ha permesso ai lagunari di imporsi in uno scoppiettante 5-3.
“Sono felicissimo per quello che sto facendo qui, squadra e staff sono fantastici. Un attaccante più segna e più è felice, è un ottimo momento per me. Il campionato è molto difficile, visto il Parma domenica? Aspettiamo marzo, dopo la sosta per le nazionali. Marcato? Il mercato è strano, ma io sto troppo bene qui e ho scelto di rinnovare perché mi sento a casa. Anni fa c’erano più giocatori bandiera, oggi si cambia troppo. Mi piacerebbe diventare un simbolo, mi rivedo in un valore di lealtà e fedeltà verso il club e i tifosi. Invecchiando apprezzi di più le cose e con una famiglia vivi diversamente. Spero di stare a Venezia a lungo, è il posto giusto”.
Infine due battute sul rapporto con la piazza: “A Venezia ci sono posti fantastici, ogni giorno c’è qualcosa di nuovo da scoprire. Quando torno a casa in vacanza Venezia mi manca, anche a mia moglie. È simile a Helsinki, ma non c’è paragone. Barca? È bellissimo girare per i canali e visitare le isole, per fortuna i tassisti mi riconoscono e mi fanno passare. - conclude il finlandese – Sento l’affetto dei tifosi, hanno sempre una parola di conforto dopo una sconfitta, ma una critica.Birra? Ne bevo solo una, me la offrono sempre a fine partita”.
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