All'Allianz Stadium' è andato di scena il match valido per la 31a giornata del campionato di Serie A, tra la Juventus di Massimiliano Allegri, terza in classifica ed il Napoli del tecnico Luciano Spalletti, attualmente posizionato al primo posto in graduatoria. Sfida terminata 0-1 che valeva tantissimo soprattutto per i bianconeri, impegnati nella spietata lotta per accedere alla prossima edizione della ChampionsLeague.
SERIE A
Juventus-Napoli 0-1: Raspadori in extremis espugna lo ‘Stadium’. Allegri ancora ko
Il primo tempo tra queste grandi squadre ha garantito grande ritmo ed elevata intensità, peccando sul piano dello spettacolo. Emozioni a parte, i bianconeri hanno proposto il solito piano gara, partendo dalla produzione di un'esasperante densità nella propria metà campo. Contenimento e ripartenze fulminee, fedele specchio della concezione pragmatica ed italianista del mister livornese. Nonostante ciò, la prima occasione è della 'Vecchia Signora' all'undicesimo, con Cuadrado che prova a sorprendere Meret da fuori, trovando l'opposizione del portiere azzurro. Mentre la formazione partenopea ha deluso negli ultimi trenta metri. Per quanto visto, sono mancate alla compagine di Spalletti brillantezza, qualità ed incisività nello sviluppo delle trame offensive, Szczęsny non ha praticamente dovuto compiere un intervento, nonostante il Napoli fosse chiaramente dominante e propositivo sul piano del gioco. Al 38' l'occasione più nitida in favore del club campano: bella discesa di Lozano, che anziché servire Kvara alla sua sinistra prova la conclusione personale, stoppata. Sul rimpallo è bravo Gatti ad anticipare l'esterno georgiano.
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Un secondo tempo iniziato sull'equilibrio, con entrambe le squadre intense, voraci e pronte a ripartire. La prima conclusione nello specchio, per quanto concerne la formazione partenopea arriva al 51': Khvicha Kvaratskheliasi si libera di Cuadrado con un dribbling in area e tira: il portiere polacco para. Oltre l'ora di gioco, superate le volate bianconere, il Napoli riprende con costanza in mano la partita. Sempre alti, corti, compatti, pronti ad accorciare in avanti con sincronia ed aggressività, capaci di conferire verticalità, ampiezza e profondità allo sviluppo del proprio gioco. Numerose le occasioni create per sbloccare il risultato, puntualmente sprecate per vizi di misura, sfortuna e tendenza a qualche ricamo di troppo. Superficialità e poca risolutezza in sede di rifinitura e finalizzazione che la capolista ha rischiato di pagare care. Al 71' Osimhen batte a rete dopo una bella penetrazione di Elmas e guadagna un angolo. Poi Szczesny para a terra il colpo di testa del centravanti nigeriano. Dopo due minuti ecco ancora l'ex Lille: pronto a battere a rete da pochi metri in corsa, la conclusione finisce alta. Superati gli ottanta minuti di gioco riecco la Juventus: Fagioli rimette in scena i suoi con la sua grande abilità nel pressare e nello strappare un pallone all'avversario, ma Milik sbaglia la mira nel tiro di pochissimo. Sessanta secondi dopo, segnerà Angel Di Maria per la 'Vecchia Signora': scatto in contropiede del fenomeno argentino, che batte Meret. Ma il Var rileva un fallo del centravanti bianconero su Lobotka e non convalida. Il subentro al 90' di Dusan Vlahovic sorprende, quanto il suo gol, sulla grande azione personale di Chiesa. Poi annullata per la fuori uscita della sfera dal terreno di gioco. Sul finale la formazione di Spalletti torna all'attacco, prima con Osimhen: il bomber partenopeo da due passi viene fermato sul più bello dal portiere avversario, poi il gol del vantaggio Napoli al 93': Raspadori raccoglie un pallone al volo di sinistro, si coordina benissimo e batte Szczesny. Juventus-Napoli termina 0-1.
Il club del patron De Laurentiis dunque blinda gli ultimi discorsi scudetto, condannando la Juventus a lottare in modo spietato con Lazio, Roma, Milan e Inter per un piazzamento Champions che vale più di un semplice obiettivo. Di seguito, la classifica completa della Serie A:
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