Il Governo stringe la morsa contro il Covid-19.
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Covid e Green pass, scatta l’obbligo: regole per tifosi, stadio e mondo del calcio
Green Pass, scattate oggi le nuove regole: cosa cambia nel mondo del calcio con il nuovo decreto
C'è il via libera del Consiglio dei ministri relativamente al nuovo decreto sul Green Pass, che prevede l'obbligo del certificato verde per sedersi in ristoranti e bar al chiuso, per cinema, teatri, musei, palestre e piscine. Obbligo da settembre per i docenti, per gli studenti universitari e per i passeggeri dei mezzi di trasporto a lunga percorrenza con capienza all'80% dei posti disponibili.
La Certificazione verde Covid-19, obbligatoria da oggi venerdì 6 agosto, è richiesta in Italia per partecipare alle feste per cerimonie civili e religiose, spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in "zona rossa" o "zona arancione", per assistere a spettacoli aperti al pubblico, eventi, mostre, sagre e fiere, convegni e congressi e infine per competizioni sportive.
A tal propositivo infatti, il Consiglio dei Ministri, ha accolto le richieste dei club professionistici acconsentendo all'apertura degli impianti al 50% della loro capienza. I posti verranno riempiti 'a scacchiera' - cioè un seggiolino sì e uno no - con la percentuale di posti occupati che per i palazzetti al chiuso si attesterà solo tra il 25% al 35%.
Nella giornata di ieri sono stati inoltre pubblicati i nuovi protocolli sanitari della LND-FIGC per la stagione sportiva, che prevedono il possesso del green pass per tesserati, tifosi e addetti ai lavori.
Per poter giocare a calcio, arbitrare una partita o assistere ad una gara, nelle categorie dilettantistiche e giovanili, sarà infatti obbligatorio possedere il green pass: non necessario, invece, per svolgere allenamenti all'aperto. Resta invariato l'utilizzo di dispositivi di sicurezza come mascherine e guanti, il mantenimento delle distante e la traccibilità degli accessi agli impianti.
Il documento della Figc distingue inoltre soggetti vaccinati, guariti da meno di sei mesi e cosiddetti "suscettibili".
Il giorno dei rispettivi raduni pre-campionato, le squadre verranno sottoposte ad anamnesi per stabilire in quali delle tre categorie rientrano i propri tesserati. La prima categoria comprende i soggetti vaccinati e vaccinati da almeno 15 giorni con la rima dose, ma in possesso di Green pass; nella seconda categoria rientrano i soggetti guariti dall’infezione da non più di 6 mesi e in possesso dell’idoneità sportiva per riprendere le attività. Nella terza categoria, infine, vengono inseriti i soggetti non vaccinati e non guariti e definiti "suscettibili" al contagio e che non rientrano dunque nelle prime due categorie sopracitate. Previsto inoltre un tampone molecolare a cui sottoporre obbligatoriamente tutti i componenti della squadra.
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