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CONI, Malagò: “Possibile ripartire entro il 20 maggio. Sport? Sarà traino della rinascita del Paese”

Il numero uno del CONI, Giovanni Malagò, fa il punto della situazione sul possibile futuro dello sport

Mediagol93

Parola a Giovanni Malagò.

In uno dei periodi più complicati vissuti dal Paese e dello sport, guardare al futuro può risultare inevitabile. E' il caso del numero uno del CONI, Giovanni Malagò, espressosi sul difficile momento vissuto dallo sport e sulle possibili soluzioni da adottare qualora il campionato dovesse ripartire entro i tempi previsti.

"La mia posizione è che non impedirei mai ad una Lega di completare una stagione, chi è così matto da pensare che va annullata una competizione? Ma prima di prendere la decisione ci deve essere a monte la garanzia che tutta una serie di elementi, estremamente confusi attualmente, siano all'ordine del giorno. Il CONI contatterà il Governo per gli aiuti al calcio? Esistono due problematiche: la prima è specificatamente alle richieste ed istanze che ogni Federazione hanno portato avanti, quella del calcio molto correttamente è già pervenuta al CONI ed abbiamo provveduto a produrre un documento analitico di sintesi al Governo".

Inevitabile la parentesi relativa alla possibile ripresa dei campionati entro il 20 maggio: "Riprendere il 20 Maggio? Sì, ma c'è una premessa da fare: Borrelli è il capo della Protezione Civile, ogni due minuti parla con i responsabili del Comitato Tecnico Scientifico. Io invece sono un dirigente sportivo, rappresento questo mondo, ma devo andare su considerazioni che non conosco sull'aspetto tecnico. Se suppongo una ripresa al 20 maggio, deve essere confermato da Borrelli, ma il problema non è solo la partita".

Chiosa finale sulla questione relativa ai tamponi: "I giocatori devono essere certi che tra di loro non ci sia nessun positivo e quindi tutti gli atleti devono avere dei tamponi e ciò creerebbe malcontento popolare. Queste partite, infine, non si giocano in un'unica città, quindi c'è difficoltà a livello logistico. Spero di avere una libertà di manovra diversa, ce lo auspichiamo, ma da lì a dire che andrò all'aeroporto, prendo l'aereo per andare a Milano per tre volte a settimana, lo vedo complicato".