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SERIE A

Colloquio Draghi-Gravina: la Serie A non si ferma ma possibilità stadi a porte chiuse

Italia

Il presidente della FIGC Gravina e il Premier Draghi sembrano aver deciso: niente stop per la Serie A, piuttosto si limiteranno gli spettatori

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Dopo il caos generatosi per la scorsa giornata di campionato di Serie A a causa del vertiginoso aumento dei contagi del Covid-19 tra i club, con ben quattro partite che non si sono disputate e sono state dunque rinviate, occorreva fermarsi per fare il punto della situazione.

C'è stato un colloquio tra il Premier italiano Mario Draghi ed il presidente della FIGC Gabriele Gravina, i quali hanno tracciato la strada che il campionato italiano dovrà seguire nei prossimi giorni. L'opzione dello stop assoluto alle partite per almeno due settimane non sarebbe stata nemmeno presa in analisi: troppo importanti le cifre della Serie A che alimentano l'economia italiana, oltre ad i calendari strettissimi che non facilitano eccessivi rinvii nel corso dei prossimi mesi, considerando anche gli impegni europei di alcune formazioni. Questa scelta sarebbe stata appoggiata anche dagli stessi club del massimo campionato italiano, la cui maggioranza ha acconsentito al normale svolgimento delle partite.

Dalla telefonata tra Gravina e Draghi sembra invece essere emersa la volontà di limitare la visione dal vivo delle partite all'interno degli stadi, con un eventuale massimo di 5000 spettatori, senza escludere anche l'opzione che vedrebbe le partite di Serie A giocarsi "a porte chiuse" ovvero senza alcun pagante.

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