Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

le dichiarazioni

Capello: “Un mister deve saper ascoltare le opinioni ma nelle decisioni si è da soli”

Capello
Fabio Capello ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni in occasione del "Sicily Business Forum".
Mediagol ⚽️️

Fabio Capello è stato ospite presso il Sicily Business Forum, evento svoltosi quest'oggi a Catania e dedicato al business del Sud Italia. Quattrocento imprenditori si sono riuniti nella sala del Four Points by Sheraton Catania Hotel per l'evento realizzato da Plurimpresa in collaborazione con Performance Strategies. Ecco, di seguito, le dichiarazioni dell'ex allenatore del Milan.

“Spalletti è l’allenatore che oggi incarna il mio modello di leadership. Ronaldo il giocatore più forte che ho mai allenato ma era un leader negativo, Beckham invece era un modello positivo. Per reggere alla pressione, in casa non si parlava mai di calcio e io non leggevo mai i giornali. I trofei li tenevo in cantina. Essere umili, rispettosi, studiare e aggiornarsi costantemente, essere fedeli ai propri valori, saper ascoltare le opinioni di chi si ha intorno seppure nella consapevolezza che, alla fine, nelle decisioni si è sempre soli e che ogni giorno vieni giudicato su qualunque cosa: da come ti comporti quando vinci a quando perdi, come ti comporti con Ronaldo così come con uno della primavera"

Su Ronaldo Luís Nazário de Lima definito da Capello il “numero uno, quello con più qualità in assoluto. Si rifiutava di impegnarsi per rimettersi in forma e aveva un’influenza negativa su altri 7-8 giocatori che si facevano trascinare nei suoi bagordi serali”. 

La sconfitta più cocente, ricordata da Capello, è stata quella al Milan nell’anno del rientro dal Real Madrid. “Accettai di tornare - ha detto - perché Berlusconi mi chiamò e mi disse che avevano bisogno di me. Mi sentivo in debito nei suoi confronti, a lui dovevo tutto. Era quello che mi aveva tolto dall’ufficio e riportato in campo. Mi fece fare corsi da manager, dei corsi di inglese, altri in ambito psicologico. Vedeva qualcosa in me”. Ma, a differenza della prima esperienza alla guida del Milan, quella stagione non ebbe un buon epilogo. “Trovai una squadra - ha raccontato - che non riuscii ad amalgamare e mi mandarono via. La sconfitta va gestita e va studiata: devi capire gli errori che hai compiuto per non ripeterli più. Dopo quell’esperienza mi venne ancora più voglia di rimettermi in gioco e di non cadere più. Con tanta fatica e tanta volontà, riuscii poi a vincere un campionato con la Roma”.

Fondamentale, per Capello, è il tema dell’umiltà e del rispetto “Sono cose che si hanno dentro. Ciò che insegnavo sempre ai miei calciatori era il fatto di trattare sempre con rispetto ed educazione tutti i componenti di una squadra: dai massaggiatori, ai magazzinieri, fino a tutta l’équipe”. 

tutte le notizie di

Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Palermo senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Mediagol per scoprire tutte le news di giornata sui rosanero in campionato.