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Bologna-Benevento, Mihajlovic: “Sogno i tifosi allo stadio, tutto sul mio incontro con il Papa. Inzaghi? In campo lo minacciavo”
Il Bologna scalda i motori in vista della sfida contro il Benevento.
Dopo il successo di Parma, il Bologna di Sinisa Mihajlovic, è pronto a tornare in campo per affrontare il Benevento di Pippo Inzaghi allo stadio "Dall'Ara". Un banco di prova importante per i rossoblù, in cerca di continuità per dare seguito alla convincente vittoria nella trasferta della settimana scorsa. Per domani, i tifosi, stanno organizzando una fiaccolata per mostrare la propria vicinanza a squadra e staff. Un gesto particolarmente significativo per Mihajlovic che, intervenuto in conferenza stampa, ha auspicato di rivedere quanto prima il pubblico negli stadi.
"I tifosi ci sono sempre stati vicino e li ringrazio. Ci mancano, sono curioso di vedere come sarà tornare allo stadio con i tifosi. Penso che le prime partite saranno difficili come lo sono state le prime senza. Io penso che qui in Emilia-Romagna, grazie a Bonaccini, avremo i tifosi allo stadio a marzo, magari con i tamponi rapidi: potremmo essere la prima società in Italia a riavere i tifosi allo stadio. Credo e spero ma non ascoltate me".
Sul rapporto con Pippo Inzaghi: “Lui è un amico: da giocatore lo minacciavo, anche se avevo un occhio di riguardo perché giocavo col fratello. Ma lui per me ha fatto una cosa grandiosa che non dimentico: dopo aver vinto la Champions e aver segnato due gol si è presentato alla mia partita d’addio. Un grande gesto. Il Benevento ha i nostri stessi punti? I conti si fanno alla fine: io credo che il Bologna sia più forte, fermo restando che deve dimostrarlo; nella partita d’andata avemmo 4-5 palle-gol e alla fine perdemmo. L’avessimo rigiocata altre dieci volte non sarebbe andata dentro la palla. Orsolini e Skov Olsen? Gioca Skov Olsen. Dijks? Cosa vuoi che sia un taglio: si è operato al piedino ed è stato fuori sei mesi, ho fatto prima io a guarire dalla leucemia...”.
Chiosa finale sull'incontro di lunedì scorso con Papa Francesco: “Una bellissima esperienza, a suo tempo ero stato due o tre volte da Wojtila. Bergoglio è molto simpatico, siamo stati tre ore insieme e di solito con il Papa ci stai un quarto d’ora e non di più... È stato un incontro bellissimo, con altra gente che ha superato problemi grossi dandosi forza e costruendo qualcosa di bello da una brutta esperienza: verrà poi fatto un servizio su Discovery Channel. Quando mi ha visto, Papa Francesco mi ha detto 'Dovrebbero farti Santo subito'. E io: perché? 'Perché hai portato con te anche la suocera...'. Grande. Ero con mia moglie e la suocera sì, Bergoglio è un uomo molto saggio oltre che grande tifoso di calcio. Mi ha parlato di un vecchio portiere di origini slovene degli anni Venti; gli ho chiesto se conoscesse Dominguez e mi ha detto di no. Palacio lo conosce, speriamo che col tempo succeda anche per Dominguez”.
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