Amauri non dimentica il passato.
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Amauri a 360°: “Palermo un amore eterno, che coppia io e Miccoli! Nel 2012 mi cercò il Milan, ma…”
L'ex attaccante brasiliano ripercorre alcune tappe della sua carriera svelando qualche retroscena di mercato
L'approdo al Palermo nel 2006, poi il trasferimento alla Juventus, a cui sono seguiti quelli al Parma alla Fiorentina, per poi salutare infine la Serie A dopo la parentesi Torino. Nonostante abbia appeso gli scarpini al chiodo 3 anni fa, nella mente di Amauri restano vivi i ricordi dei suoi anni d'oro nel massimo campionato italiano. A ripercorrerli con una certa dose di nostalgia, durante un'intervista concessa ai microfoni di "Sky Sport", è lo stesso ex attaccante brasiliano.
"Dal 2005 in poi ho avuto una continuità pazzesca, me la giocavo con tutti a Palermo poi riuscivo a fare cose che fino a quel momento riuscivo a fare solo in allenamento. Dopo otto anni di gavetta e di lotte per non retrocedere ho realizzato il mio sogno di giocare per un top club come la Juventus. Feci un provino in Belgio, ma restai in albergo per due settimane perché chi mi aveva portato lì non voleva pagare l'albergo. A salvarmi la vita fu il mio ex procuratore Mariano Grimaldi, che pagò e mi fece andare al Napoli. Ringrazierò sempre gli azzurri, mi hanno permesso di realizzare un sogno".
Amauri ha poi commentato il passaggio alla Juventus nel 2008: "Una scelta che rifarei il secondo anno ci sono stati problemi societari, mancava un po' tutto. Arrivammo due volte settimi, ma la società era molto diversa da ora. Alcuni miei compagni sono rimasti anche con Agnelli e hanno alzato trofei". In panchina c'era Conte, che avrebbe riportato i bianconeri alla vittoria: "Avevo il suo appoggio ma Marotta aveva puntato su altri giocatori. Ha cercato di mandarmi al Marsiglia, ma rifiutai. Da quel momento in poi l'allenatore mi mise fuori rosa".
L'ex Palermo ha poi svelato un retroscena di mercato legato al suo ultimo periodo alla Juventus: "E pensare che a gennaio potevo andare al Milan e non a Firenze - svela - a fine mercato però i rossoneri mi dissero che la trattativa non si sarebbe conclusa e io non potevo restare fermo per tutta la stagione. Il mio gol a San Siro permise alla Juventus, che vinse a Palermo, di conquistare la vetta della classifica che poi conservò fino alla fine".
Inevitabile, infine, la parentesi relativa alla sua brillante esperienza a Palermo: club in cui approdò nel 2006. "Lì ho trascorso due anni incredibili, delle volte mi riguardo e non credo nemmeno io a quello che riuscivo a fare. Mi riusciva tutto quello che provavo, i compagni giocavano per me. Palermo è un amore eterno. Quando sono andato via da lì, sono comunque rimasto un tifoso rosanero. Ogni tanto mi arrivano dei messaggi in cui mi viene chiesto di tornare. Miccoli? Uno dei fratelli che il calcio mi ha regalato, un fenomeno, gli ho visto fare cose pazzesche. peccato che abbiamo giocato poco assieme. Molti gol che ho fatto sono stati su assist suoi".
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