"È impensabile che la Serie A continui ad essere a venti squadre, la B a venti, la C a sessanta con cento squadre professionistiche. Ma non è nemmeno questione di numeri, quanto di credibilità che consenta l'affermazione dell'equa competizione, ci sono società che pagano e rischiano di non centrare i propri obiettivi, altre che non pagano e magari mantengono la categoria". Lo ha detto Andrea Abodi, intervenuto al convegno Sport Industry Talk, organizzato da Rcs Academy e Corriere della Sera.
IL MINISTRO
Abodi: “Impensabile avere 20 squadre in Serie A e B. Euro 2032? Palermo…”
Il ministro dello Sport ha sottolineato anche la necessità di intervenire sulle infrastrutture: "Ho iniziato a sentire parlare di riforme dal 2010, ricordo ancora l'aspettativa di Carlo Tavecchio quando ero presidente della Serie B. Apprezzo la scelta del presidente federale di convocare un'Assemblea per marzo 2024. La Serie A è un contribuente significativo di fiscalità, è un obiettivo comune quello di far funzionare la macchina. Servono le infrastrutture, dobbiamo accogliere i tifosi con lo stesso decoro in cui vengono accolti in tutta Europa", le sue parole. Inoltre, per Abodi bisogna "rendere più efficaci le norme, ho fatto approvare una norma che snellisce le procedure e rende gli investimenti dei privati più efficaci". Per il futuro, il ministro ha annunciato "una riforma che è collegata alla legge Melandri sulla gestione dei diritti audiovisivi e sulla mutualità di sistema che assocerò a una norma per il miglioramento delle infrastrutture".
"Quello che manca è la capacità di trasformare le necessità in progetti che si realizzano. Milano-Cortina ha avuto un passo lento, più amatoriale che olimpico e paralimpico. Per gli europei noto con piacere che stanno decollando i progetti di Firenze, Bologna, Cagliari e Parma: sta andando avanti quello di Bergamo, si svilupperà il progetto a Verona. Il governo farà la sua parte, non tanto a livello economico dato che si parla di gestioni private, ma di velocità nei progetti. Parliamoci chiaro: ci saranno Roma, Milano e Torino. Per gli Europei dovremo scegliere una tra Udine, Bologna, Firenze, Verona e Genova e una tra Napoli, Palermo, Bari e Cagliari. Non sarà semplice, ma mi auguro che riusciremo a semplificare. Ho parlato di commissariamento, ma non è questo il punto: il capitale necessario è quello di volontà", ha concluso.
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