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Sassuolo, De Zerbi: “Esperienza Palermo mi è servita tantissimo. Inter, resti l’anti-Juve”

Sassuolo, De Zerbi: “Esperienza Palermo mi è servita tantissimo. Inter, resti l’anti-Juve”

L'intervista rilasciata dal tecnico del Sassuolo, dopo la vittoria maturata domenica sera al Mapei Stadium contro l'Inter

Mediagol7

"Quanto mi sono servite le esperienze negative di Palermo e Benevento? Tantissimo. Mi ritrovo più ricco, come allenatore e come uomo".

Lo ha detto Roberto De Zerbi, intervistato ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport'. Diversi sono stati i temi trattati dal tecnico del Sassuolo, che in Sicilia ha allenato il Palermo nel 2016: dalla vittoria a sorpresa maturata domenica sera contro l'Inter di Luciano Spalletti, agli obiettivi stagionali della sua squadra. Ma non solo...

"È calcio d’agosto, qualche risultato è poco attendibile. Nonostante la sconfitta contro la mia squadra, resto convinto che l’Inter sia la vera anti Juve. Sì, i nerazzurri hanno qualcosa in più rispetto a Napoli e Roma. Non si può sapere dove finiscano i meriti di una squadra e dove comincino i demeriti dell'altra. Noi possiamo battere certi avversari soltanto se non disputano una grande partita. Ci siamo espressi ad alti livelli, anche se nella ripresa potevamo fare meglio, palleggiando di più nella loro metà campo, per abbassare i ritmi e èer provare a mandarli fuori gara - ha dichiarato il coach originario di Brescia -. Avevamo studiato i movimenti. Sapevamo che in fase difensiva gioca in un certo modo. Il Sassuolo è stato efficace nell'organizzazione di gioco e nel manovrare sempre ad alta velocità. Secondo Spalletti l'Inter è stata penalizzata dalle condizioni del terreno di gioco? Anche noi siamo stati svantaggiati. Entrambe le squadre prediligono il gioco di qualità. Il fattore delle condizioni del campo incide ancor più quando si deve manovrare in spazi più chiusi, come è successo ai nerazzurri, quando si è trovata sotto per 1-0. Senza il rigore l'Inter avrebbe evitato la sconfitta? Non giudico le decisioni arbitrali. Non l'ho fatto per l'intera scorsa stagione. Mi sarebbe piaciuto confrontarmi con Spalletti, perché lo stimo da sempre, apprezzo molto il suo calcio. Ha intuizioni brillanti e cambia a seconda dei giocatori a disposizione. E' un valore aggiunto per le squadre che allena. Inter troppo dipendente da Icardi? Quando hai un fuoriclasse, è normale che molto giri attorno a quel giocatore. Icardi e Lautaro, che seguo da due anni e mi piace tanto, formano una coppia esplosiva. Ma non si può parlare di Icardi in modo avulso dal collettivo perché, per finalizzare, bisogna portare palla lì davanti".

SERIE A -"Quale tecnico mi intriga di più? Già detto di Spalletti, seguo con interesse Giampaolo, che si evolve continuamente. Per me avrebbe già meritato la chiamata di un top-club. CR7 alla Juventus? Al di là del portoghese, i bianconeri hanno la forza che deriva dall’abitudine a vincere. L’arrivo di Ronaldo dà lustro alla Serie A: adesso dobbiamo tornare a comandare, per fascino e spettacolo, nel calcio europeo, come capitava sino a una decina d’anni fa".

SASSUOLO -"Non ci poniamo obiettivi precisi; tutti noi siamo curiosi di scoprire quanto possiamo crescere. Ora dobbiamo gestire il successo conquistato contro l'Inter. Varrà tanto per l'autostima, però guai se pensassimo oltre il prossimo incontro, a Cagliari. Quali giocatori del Sassuolo possono arrivare in Nazionale? Berardi ha i numeri per imporsi anche in azzurro. Poi vorrei aiutare nel grande salto Locatelli e Ferrari. In assoluto sono orgoglioso di allenare, in una squadra con età media di poco superiore ai 24 anni, tanti giocatori di prospettiva: Berardi, Di Francesco, Duncan, Babacar, Lirola, Rogerio, Djuricic, Sensi e altri. Boateng è unico, eccezionale. E' stato il primo giocatore che ho voluto. Ha intelligenza e personalità, in campo e fuori. Avendo giocato in tanti Paesi, è bravissimo nell'aiutare i compagni stranieri ad ambientarsi subito nella nuova realtà", ha concluso.