"A Roma non è andata come pensavo, troppe le cose sulle quali non intendo più tornare. La verità è che non sono mai stato bene e non ho potuto di mostrare chi sono". Lo ha detto Javier Pastore, intervistato ai microfoni de "La Repubblica", edizione Palermo. Pallone incollato tra i piedi, preziosismi e qualità sopraffina. L'argentino è stato una delle pedine fondamentali del Palermo targato Delio Rossi. Poi, l'approdo al Paris Saint-Germain dove ha militato per ben sette stagioni - dal 2011 al 2018 - collezionando 186 presenze e ventinove reti, tra Coppa di Francia, Champions League e Coppa di Lega.
l'intervista
Pastore: “Roma? Mai stato bene, spiego perché ho scelto l’Elche. Messi al PSG…”
Javier Pastore si racconta tra passato, presente e futuro: le dichiarazioni rilasciate dall'ex numero 27 del Palermo
ELCHE - Nel 2018, il ritorno in Italia: con la maglia della Roma, però, a causa di diversi infortuni, incomprensioni e scarso impiego, non è riuscito a trovare condizione ideale, ritmo e continuità. L'addio in estate e la scelta di rimettersi in gioco, sul piano calcistico e motivazionale, in Liga con l'Elche. "Perché la Spagna? Per uscire dalla pressione delle grandi squadre che chiedono la Champions o lo scudetto, ritrovare tranquillità mentale: è la mia sfida. Gli obiettivi sono semplici: non retrocedere, disputare una stagione convincente, accumulare quanti più minuti possibile perché reduce da un anno e mezzo di sosta dopo l’infortunio a Roma. Il dubbio sulle mie condizioni fisiche è stato spazzato. Ora so che posso fare ancora qualcosa di importante".
MARADONA E MESSI -"Da Messi ho imparato tanto. Per me resta il migliore, senza uguali come giocatore e come persona. Per noi argentini è un simbolo. Maradona? La leggenda. Ho avuto il privilegio di conoscerlo personalmente: non dovevi parlare, guardandolo era già il calcio. Con lui ct, ho disputato un Mondiale, stargli accanto era qualcosa di inimmaginabile, un numero 10 in tutto, sempre disponibile verso gli altri. Su di me, ha pronunciato parole magiche, mi sento orgoglioso di esser stato con lui. Considero un premio alla carriera il fatto che sia stato il mio allenatore e mi abbia dato dei consigli. Sono stato fortunato".
MESSI AL PSG -"Se con Messi ci siamo sentiti dopo la sua decisione di andare al Psg? Mi ha voluto alla sua presentazione a Parigi, abbiamo cenato e poi pranzato insieme. Non potevo credere che avesse lasciato il Barcellona per la squadra in cui avevo militato", ha concluso Pastore.
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