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Pelagotti: “Gol subiti? Non solo colpa mia. Potenza e Paganese, come le big di C”
Numero uno indiscusso per il Palermo FC guidato da Giacomo Filippi, Alberto Pelagotti, classe millenovecentoottantanove, è tra i calciatori rosanero simbolo della rinascita del club di proprietà del patron Dario Mirri, insieme ad Andrea Accardi, Roberto Crivello, Edoardo Lancini ed altri calciatori in rosa, l'ex Brescia ha contribuito alla rinascita ed alla ripartenza dalla Serie D della squadra del capoluogo siciliano, fino all'immediata pronta conquista della Serie C nella stagione 2019-2020. Nel corso di un'intervista rilasciata ai microfoni del format di approfondimento calcistico #siamoaquile, in onda su Trm13, l'estremo difensore nativo di Empoli ha analizzato il momento positivo della squadra rosanero - attualmente seconda a -4 dalla capolista Bari -, dopo un avvio di stagione con qualche handicap di troppo sotto l'aspetto mentale che ha caratterizzato prestazioni altalenanti. L'analisi di Pelagotti dal gol subito contro il Campobasso fino all'imbarazzante ko per 3-0 nel match di Torre del Greco contro la Turris.
"Ogni volta che un portiere prende gol può sempre fare meglio. Anche sulle reti imparabili, si può sempre fare qualcosa in più. Quest'anno anche su alcune marcature subite dove mi è stata addebitata qualche colpa, ho analizzato bene il tutto e sono riuscito a comprendere che non è dipeso da me in certe occasioni. Dal gol con deviazione del Campobasso fino a quello contro il Monterosi. Ci sono tante dinamiche da valutare, ma sinceramente non mi sento di dire che ho sbagliato su tanti gol quest'anno. Spesso in quest'ambito si ragiona per congetture, come il famoso gol sul primo palo. Non è semplice evitare tali tipi di reti, principalmente perché se arriva un giocatore davanti a te, il tuo compito è quello di coprire tutta la porta e non solo il primo palo. Nel gol subito con la Turris, ad esempio, sono stato messo in difficoltà da Peretti che, in una zona non di mia competenza, non è riuscito a prendere la palla di testa e ha favorito la ribattuta dell'attaccante. Chi non è un portiere, non può comprendere queste cose. Potenza e Paganese? Non ci interessa il nome dell'avversario, né possiamo pensare ad alcun tipo di jolly o passo falso. Noi dobbiamo affrontare tutte le sfide allo stesso modo, cercando di portare a casa tre punti fondamentali per il nostro prosieguo. Giocare la palla con i piedi? Mi è stato attribuito anche qualche errore su alcune giocate palla a terra, ma leggendo i dati Istat ho visto di aver completato correttamente 23 passaggi su 25, mica male (ride). In questi casi acquisisci sempre più dimestichezza con gli allenamenti, specialmente sotto la guida di un mister come Filippi che ci chiede di giocare la palla a terra e velocemente".
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