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QUERELLE MIRRI-DI PIAZZA

Palermo, querelle Mirri-Di Piazza: mail, Tribunali e il retroscena della telefonata

Palermo

Beghe legali, tensioni e distanze siderali tra il presidente del Palermo Dario Mirri e l'ex socio e vicepresidente del club rosanero Tony Di Piazza...

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Una proposta inviata via mail dai legali dell'attuale proprietà del Palermo Fc per chiudere il contenzioso agli avvocati del socio recedente da Hera Hora,  una controproposta informale formulata da Tony Di Piazza che non avrebbe avuto seguito. Il retroscena della telefonata tra l'immobiliarista italoamericano e il papà del presidente Mirri: "Ritiro il recesso se vendete il Palermo entro giugno 2021". Nonostante posizioni antitetiche e palpabili tensioni, c'è forse ancora uno spiraglio per risolvere la questione fuori dai tribunali.

Parallelamente al percorso agonistico della compagine ora guidata da Silvio Baldini, ed alla sessione di calciomercato invernale in corso di svolgimento, il capitolo relativo alla probabile cessione del pacchetto di maggioranza del club rosanero catalizza quotidianamente l'attenzione di tifosi e addetti ai lavori. Da una parte è chiara la posizione dell'attuale patron e presidente del Palermo, Dario Mirri, che ha annunciato l'esistenza di un'intesa già raggiunta nel dettaglio con un fondo estero di caratura internazionale pronto a rilevare la maggioranza della società di proprietà di Hera Hora, immettendo risorse ingenti nelle casse del club e ponendo le basi per un progetto ambizioso a medio lungo-termine sotto il profilo sportivo ed imprenditoriale. Un accordo che implicherebbe la permanenza dell'imprenditore pubblicitario palermitano nelle vesti di polo di riferimento dirigenziale dei nuovi investitori, con lo stesso Mirri che manterrebbe una quota di minoranza del club. L'auspicio da parte del presidente del Palermo era quello di formalizzare l'operazione entro la fine del 2021, ma il protrarsi della querelle legale con l'ex vicepresidente della società siciliana, Tony Di Piazza, l'attesa per il completamento e la ratifica della pratica di apertura del finanziamento relativo alla realizzazione del centro sportivo, l'incedere della quarta ondata della pandemia da Covid-19 con la variante Omicron, hanno rallentato i tempi della chiusura dell'affare. Questo il quadro attuale dal punto di vista dell'attuale proprietà dopo la rottura fragorosa con l'immobiliarista italoamericano che aveva esercitato il diritto di recesso dalla controllante Hera Hora nel dicembre del 2020.

In totale contrapposizione la visione di Tony Di Piazza in merito all'annosa vicenda, con i suoi legali che avevano inoltrato la richiesta di sequestro preventivo dei beni di Hera Hora al Tribunale di Catania, rigettato integralmente dallo stesso Tribunale con provvedimento datato 15 dicembre 2021. Rigetto che ha messo in dubbio la sussistenza del diritto a percepire una somma di denaro pari al valore della quota di pertinenza, unitamente alla legittimità del recesso esercitato da ItalPlaza, elementi che dovranno essere accertati in un ulteriore giudizio di merito. Di Piazza ha quindi presentato, tramite i suoi avvocati ed entro i termini stabiliti, ricorso avverso al rigetto. Il Tribunale di Catania dovrebbe pronunciarsi in tal senso entro il 31 gennaio 2022 ma la data potrebbe anche slittare.

Altro capitolo è quello relativo alla stima del valore inerente il 40% delle quote dell'ex socio di Dario Mirri, punto su cui sussiste un'ampia divergenza di valutazione tra le parti. I legali di Di Piazza, sulla base della perizia di parte svolta dallo studio Guatri di Milano, tarata sulla stima della PricewaterhouseCoopers, datata gennaio 2021,  e sui bilanci del club a dicembre 2020, con relativi crediti dei soci nei confronti della società in quel momento storico, avrebbero valutato le quote dell'italoamericano 11,9 milioni di euro. La stima effettuata dai periti incaricati dall'attuale patron del Palermo quantifica la cifra da liquidare all'immobiliarista statunitense in circa 75.000 euro.

Un divario abissale su cui dovrebbe pronunciarsi, presumibilmente entro fine gennaio, il Tribunale di Palermo sulla base della stima effettuata da un perito terzo nominato dallo stesso.

Secondo indiscrezioni raccolte da Mediagol.it,  i legali di Dario Mirri avrebbero originariamente formulato a Di Piazza una proposta per ritirare il diritto di recesso al fine di giungere ad un accordo a condizioni che l'ex vicepresidente del Palermo avrebbe ritenuto non congrue dal suo punto di vista. Nel corso di un'interlocuzione telefonica cordiale con Daniele Mirri, padre del presidente rosanero,  Di Piazza avrebbe formulato verbalmente una controproposta informale, che prevedeva il ritiro del diritto di recesso a condizione che il club venisse ceduto per intero al miglior offerente entro un termine temporale fissato per giugno 2021. I contatti tra le parti sembrerebbero essersi drasticamente interrotti in quel frangente, tra marzo ed aprile del 2021.  La situazione permane allo stato attuale di assoluto stallo anche se Di Piazza ha di recente ribadito la disponibilità a chiudere il contenzioso attraverso un accordo extragiudiziario. L'imprenditore italoamericano, infatti, continua a professarsi disposto al dialogo e disponibile a sedersi ad un tavolo con l'ex socio al fine di trovare una soluzione che soddisfi tutte le parti in causa,  creando i presupposti per uscire definitivamente da un'impasse che non fa bene a nessuno e condiziona inevitabilmente presente e futuro del club.

Sussiste ancora  un margine di interazione e confronto tra le parti in causa fuori dalla aule dei Tribunali al fine di trovare un punto di convergenza?

 

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