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PALERMO HORROR

Latina-Palermo 1-0: prestazione horror! Sagra di errori ed espulsioni. rosanero ko

Palermo

Un Palermo calcisticamente imbarazzante crolla vittima dei suoi stessi errori: topiche difensive e ben due espulsioni dopo appena mezz'ora di gioco. Jefferson firma il successo del Latina

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Una prestazione calcisticamente imbarazzante sotto ogni punto di vista. Il Palermo si sfalda e subisce un'inattesa e cocente sconfitta contro il Latina guidato da Daniele Di Donato. Una rovinosa sagra degli errori che ha di fatto compromesso il match dopo appena trenta minuti. Topiche difensive macroscopiche che hanno sortito ben due espulsioni e l'inevitabile svantaggio firmato da Carletti.  Performance che lascia sgomenti per la sua totale inconsistenza sotto il profilo tecnico, tattico e caratteriale, che rappresenta, probabilmente, la spia di un malessere più profondo.

Supponenza, approssimazione e superficialità: ingredienti indigesti di un avvio di gara disastroso che ha indirizzato e condizionato l'evolversi della contesa. La vittoria di misura sta anche stretta alla compagine pontina, che ha tendenzialmente tracimato su disagio, incongruenze e disorientamento della formazione di Filippi, costruendo ed al contempo sprecando ghiotte occasioni per arrotondare il punteggio.

Lancini è stato autore di una gara a dir poco da dimenticare: prova horror dell'ex centrale del Brescia che ha di fatto deciso il match con due errori marchiani. La leggerezza e l'imperizia nella gestione di un banale primo possesso ha originato l'espulsione di Buttaro dopo undici minuti, con il classe 2002 costretto al fallo su Carletti lanciato a rete dopo lo svarione del compagno di reparto.

Il numero 79 di Filippi si è infaustamente ripetuto poco dopo, consegnando con un rinvio incomprensibile la sfera a Giorgini, assist man per l'incornata vincente di Carletti. La giornata da incubo del capitano odierno si è ulteriormente acuita alla mezz'ora del primo tempo: statico e pachidermico in tandem con Perrotta su un lancio da trenta metri, Lancini si è fatto prendere di infilata da Jefferson e Pelagotti ha travolto l'attaccante nerazzurro guadagnandosi il cartellino rosso. La partita di fatto è finita lì, ma è più corretto sottolineare che per il Palermo non è mai cominciata.  Filippi ha indugiato dopo la prima espulsione, cercando di risistemare con il 4-3-1-1 la squadra in inferiorità numerica e limitare i danni.

Quindi, con il Palermo ridotto in nove, ha rilevato giocoforza Fella con Massolo. Partito con il 3-5-2, il tecnico rosanero ha escluso De Rose dall'undici titolare, dando ad Odjer le chiavi del centrocampo e rilanciando Luperini con Dall'Oglio nel ruolo di intermedi. Lancini centrale di regia, con Buttaro e Perrotta ai suoi fianchi, Almici e Giron riproposti in qualità di esterni alti. Fella scelto come partner di Brunori. Un destro del bomber italobrasiliano nel primo scorcio di gara, respinto da Cardinali su lancio ben calibrato da Dall'Oglio, resterà l'unica vera conclusione degli ospiti nel match.

Quindi il blackout di Lancini che ha pesantemente penalizzato l'avvio ed il corso di una gara in cui il Palermo non ha comunque saputo imbastire qualcosa che somigliasse ad una reazione. La doppia inferiorità numerica ha inevitabilmente complicato ogni nobile proposito, ma anche sotto il profilo della ferocia e della determinazione non si è vista una squadra particolarmente elettrica e veemente.  Filippi non ha azzardato mosse marcatamente propositive nel tentativo di ribaltare una sfida ormai esasperatamente in salita. Nella ripresa, Accardi ha rilevato Dall'Oglio e la squadra è tornata al 3-4-1, forse nell'intento di evitare di esporre troppo il fianco alle ripartenze del Latina e cristallizzare lo svantaggio di misura, sperando in un episodio o un errore dell'avversario che riequilibrasse le sorti nel convulso finale. L' ultimo slot il tecnico l'ha utilizzato quando, complice l'espulsione di Amadio, il Palermo ha dimezzato l'inferiorità numerica: Filippi ha gettato nella mischia De Rose per Odjer e Soleri per Almici coniando un rabberciato 3-3-2 che non ha mutato di un minimo gli equilibri. Tanta confusione ed una serie di palloni gettati nel mucchio senza raziocinio né costrutto hanno caratterizzato il forcing finale. Buona volontà pari alla pochezza desolante in termini di geometrie, incisività e contenuti tecnici.

Sconfitta meritata e senza appello alcuno. Terzo stop consecutivo in trasferta caratterizzato dal medesimo canovaccio: prestazioni vuote, lacunose e desolatamente inconcludenti. Proprietà, dirigenza ed area tecnica sono chiamate a fare sincera autocritica e riflessioni profonde. La sosta natalizia e la finestra invernale di mercato costituiscono contingenze da capitalizzare al meglio se si desidera continuare a covare ambizioni di vertice anche nella seconda parte della stagione.

 

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