Di Alessandro Amato
serie b
Il dolore di Chochev e l’esultanza stupida di chi non ha un cuore
L’infortunio patito in nazionale terrà lontano dal campo il centrocampista rosanero per almeno sei mesi
Meglio così, hanno sentenziato in molti, tanto lo stipendio lo prende lo stesso. L’hanno detto in troppi, direi. Perché una cosa è lamentarsi delle prestazioni, una cosa è gioire delle disgrazie altrui. E’ decisamente una brutta cosa.
Chochev è un giocatore del Palermo e, comunque, non mi permetterei di scrivere certe cose anche se fosse uno del Catania o della Juventus. Quando un giocatore finisce all’ospedale, quando piange per il dolore, quando deve affrontare un intervento chirurgico non è più una questione calcistica. Diventa una questione umana, che non ha colore e non ha appartenenza. Dunque, ribadisco: Chochev non mi piace. Ma ci tengo a dire che mi piacciono molto meno quelli che per antipatie calcistiche varcano il confine dell’assurdità. Quando c’è qualcuno che sta molto male, nessuno dovrebbe esultare. Tranne gli stupidi, ovviamente. A loro questa opportunità, purtroppo, va garantita.
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