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di Leandro Ficarra
Solido, pragmatico e vincente. Il Palermo rispetta il pronostico della vigilia e centra il suo secondo successo consecutivo in trasferta, conquistando l'intera posta in palio contro la Fidelis Andria guidata da Ginestra. Prestazione intensa, ordinata ed autorevole: la compagine rosanero si è mostrata compatta, volitiva e adeguatamente tarata sotto il profilo agonistico e motivazionale. Un gol per tempo a suggellare una superiorità piuttosto netta sul piano squisitamente tecnico. La formazione siciliana ha avuto ragione di un avversario abbordabile, ma comunque ostico e propositivo. I padroni di casa hanno creato qualche imbarazzo in avvio al più quotato avversario, salvo sfaldarsi progressivamente al cospetto di equilibri, consistenza e qualità del Palermo odierno.
Missione compiuta dalla banda Filippi, capace di cogliere rapacemente l'assist del fato e del calendario dopo i risultati degli anticipi: Monopoli acciuffato al secondo posto e distacco dal Bari ridotto a soli quattro punti. Lettura saggia e lucida da parte del tecnico rosanero in sede di preparazione del match: Palermo schierato tatticamente in modo speculare all'avversario per non rischiare l'inferiorità numerica in zona nevralgica, contando sull'oggettivo gap in proprio favore nei duelli individuali. Filippi ha optato nella fattispecie per un 3-5-2 molto coeso e denso in mediana, volto a schermare la retroguardia, esaltare propensione ad interdizione e pressing dei centrocampisti, cercare in rapida transizione ampiezza e profondità.
Blindata da una corale ed applicata esecuzione della fase di non possesso, la difesa ha retto e chiuso con puntualità ogni varco. Positive le prestazioni offerte da Buttaro, Marconi e Perrotta, reattivi, lucidi ed essenziali. Fosforo, dinamismo e sagacia tattica in mediana: De Rose ed Odjer hanno brillato in entrambe le fasi, recuperando in pressione un'infinità di palloni, distribuendo con saggezza e tempi giusti la sfera, verticalizzando quando le contingenze tattiche ne suggerivano l'opportunità. Gli esterni alti sono certamente stati virtuosi aghi della bilancia nel match odierno: la solita partita totale di Valente, stantuffo di eccelsa qualità per la categoria, straripante per intensità e gamba, lucido ed impetuoso in percussione sul binario mancino. Almici ha dato segnali di crescita confortanti, al netto del gol del raddoppio, dopo un periodo di chiaro appannamento in termini di condizione e rendimento.
Brunori ha aperto la sfida, spinando la strada ai compagni, con una perla balistica al culmine di una giocata da attaccante di razza. La gestione della sfera sullo stretto, francobollato da due uomini e spalle alla porta, il movimento fulmineo con sublime dribbling secco, la sassata mancina in diagonale nei pressi dell'incrocio. Sequenza da manuale, di azione e di pensiero, degna di ben altre categorie. L'italobrasiliano ha ribadito quanto sia completo e variegato il suo repertorio: finalizzatore flemmatico e risoluto, straordinario e funzionale terminale di manovra, bravo a legare il gioco e cadenzare gli inserimenti dei compagni con moto perpetuo ed intelligenza calcistica. Fella si è reso protagonista di una prova laboriosa e generosa, ma non ha mai trovato continuità e guizzi degni della sua fama tra le pieghe dell'ampia porzione di match disputata. Tra una rete e l'altra, il Palermo ha corso davvero pochissimi rischi.
L'azzardo tattico di Ginestra in avvio di ripresa, tradotto nell'ingresso di Alberti per Di Noia, ha avuto l'effetto di smagliare oltremodo una Fidelis Andria già protesa alla ricerca del pari ed esposta a molteplici rischi in fase difensiva. La compagine di Filippi l'ha gestita senza strafare, con sagacia tattica e maturità, infierendo in ripartenza su scompensi e limiti strutturali dei padroni di casa. ElettricoValente a campo aperto ad ispirare il raddoppio dell'accorrente Almici che ha di fatto smorzato ogni residuale velleità della compagine pugliese. Il tecnico rosanero ha cadenzato con raziocinio la girandola dei cambi nella ripresa: gli ingressi di Lancini, Soleri, Luperini e Crivello hanno consentito di mantenere alto il livello di energie ed evitare bruschi cali, pur senza mutare l'assetto tattico di partenza.
La terza vittoria in quattro partite, dieci punti totalizzati in questo mini ciclo, legittima le ambizioni di vertice di una squadra che mantiene una velocità di crociera spedita sotto il profilo numerico, nonostante criticità conclamate e ampi margini di miglioramento. La conquista del secondo posto in classifica, a sole quattro lunghezze dalla capolista Bari, costituisce certamente per il Palermo un vigoroso psicotonico in una fase topica della stagione.
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