Di Mariano Calò
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Crisi totale di risultati, ma Zamparini non mangia più allenatori: “Non caccio De Zerbi, dopo la sosta ci rilanceremo”. Coerenza o testardaggine?
Il patron friulano ha parlato della situazione dei rosanero confermando la fiducia in De Zerbi nonostante sia la prima volta che un allenatore perde 5 volte di seguito sotto questa proprietà. Inseguendo il calcio offensivo matricole come Empoli e...
La buona notizia è che col Milan il Palermo è tornato a far vedere un buon calcio, ha messo sotto pressione il Milan terza forza del campionato e ha mostrato di poter contare su giovani come Sallai e Lo Faso. Pur con tutto l'ottimismo del mondo, però, questi spunti non bastano proprio a vedere il bicchiere mezzo pieno. La tenuta difensiva è completamente andata a farsi benedire, anche a causa dei tanti infortuni, e così nelle ultime 5 partite i rosanero hanno sempre perso, subito 15 gol e accumulato un ritardo di 4 punti dalla zona salvezza.
Solo un anno fa Zamparini non ci avrebbe pensato un attimo prima di cambiare guida tecnica, De Zerbi invece è riuscito nell'impresa di sopravvivere a un filotto tra i più drammatici della gestione del patron friulano in capo al Palermo. Le statistiche dicono che soltanto nel 2011 i rosanero persero 5 partite di seguito, ma già al terzo KO consecutivo Zamparini aveva esonerato Delio Rossi, l'uomo che aveva sfiorato la Champions l'anno precedente, e chiamato Serse Cosmi. De Zerbi è quindi il primo allenatore ad aver perso per 5 volte di fila da quando il club è stato acquistato dall'attuale proprietà nel 2002 ad oggi.
Improvvisamente molti sostenitori rosanero si stanno riscoprendo più mangia allenatori del presidente, che intervistato da Radio Rai ha confermato la sua intenzione di continuare con De Zerbi. "Domenica abbiamo giocato alla pari del Milan, forse anche meglio. Due episodi sfortunati ci hanno fatto perdere - ha detto il patron durante il format 'Radio Anch'io Sport' -. Io apprezzo molto il mio allenatore, adesso stanno tornando i nostri infortunati di lusso. L'anno scorso pensavo che avessi toccato il fondo con la sfortuna, e invece... De Zerbi è un bravo ragazzo e insieme al mio amico Gianni Di Marzio lo abbiamo avvicinato. Sta pagando un po' troppo l'inesperienza, ma son convinto che dopo la sosta ripartiremo al meglio. A De Zerbi ho detto una cosa: il Milan ha un solo giocatore pericoloso in attacco, che è Suso... non è possibile che la nostra difesa gli permetta di tirare e ri-tirare più e più volte verso la porta. Ecco, dobbiamo migliorare in questo aspetto. Fortunatamente adesso tornerà Gonzalez, che è un nostro abile difensore", ha aggiunto Zamparini che ha raccontato un episodio risalente a un paio d'anni fa: "Quando il Sassuolo non era ancora questo Sassuolo e Squinzi aveva esonerato Di Francesco, io stavo per chiamare Squinzi per dirgli 'Ma cosa fai?! Richiamalo subito!'".
Insomma, per la prima volta nell'era Zamparini il patron sta difendendo con convinzione l'allenatore e il suo progetto tecnico a discapito dei risultati. Il club sta dimostrando coerenza nel non rovesciare decisioni prese non più tardi di un paio di mesi fa, anche se il rischio è che un giorno questa difesa a oltranza passerà alla storia come testardaggine o addirittura presunzione. I più critici sostengono che il gioco offensivo di De Zerbi mal si coniughi con le ambizioni da bassissima classifica dei rosanero, che servirebbe un allenatore che pensi prima a non prenderle. Ma d'altra parte come dare torto a chi per una volta si dice soddisfatto che Zamparini non si faccia condizionare dai risultati. In fondo chi anni fa non avrebbe desiderato che un comportamento simile fosse riservato anche ai vari Rossi o Guidolin? Per anni abbiamo invocato la pazienza, abbiamo invidiato modelli come quelli di Empoli o Sassuolo in cui si riesce a fare bel calcio anche quando si lotta per la salvezza, ma ciò non vuol dire che alla fine la scelta paghi. Basti pensare al primo Cagliari di Giulini retrocesso inseguendo il calcio spettacolo di Zeman.
Per certi versi questa fiducia in De Zerbi può essere letta anche come un'incoraggiante presa di coscienza da parte di Zamparini: il presidente sa che coi giocatori a disposizione un altro tecnico faticherebbe comunque a ottenere risultati e di conseguenza le vere decisioni importanti per salvare la stagione andranno prese a gennaio sul mercato. Il vero bicchiere mezzo pieno potrebbe essere questo.
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