di Anthony Massaro
VERSO PISA-PALERMO
Pisa, D’Angelo sfida Palermo: finale playoff, casting City Group e ritorno in Toscana
Dieci vittorie, nove pareggi e due sconfitte. E' questo lo score di Luca D'Angelo alla sua seconda esperienza da tecnico del Pisa. L'ex mister della Casertana è stato vicino dal poter divenire allenatore del Palermo FC nel lungo casting effettuato dal City Football Group concluso con la scelta dell'attuale coach rosanero Eugenio Corini. Al tempo, anche per il nativo di Pescara era avvenuto un colloquio conoscitivo dall'esito soddisfacente. D'Angelo ebbe modo di poter interloquire con la dirigenza, esponendo le proprie idee di calcio e riscuotendo stima e apprezzamento. La scelta è poi ricaduta sul tecnico di Bagnolo Mella, coach altrettanto esperto nella categoria, mentre il mister abruzzese ha successivamente scelto di proseguire la sua carriera come allenatore, ripartendo nuovamente dalla panchina del Pisa dopo la breve parentesi targata Rolando Maran.
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IL PERCORSO E LA FINALE PLAYOFF
—Prima di tornare in nerazzurro, D'Angelo è stato autore di un ciclo importante sulla panchina del Pisa. Dalla promozione in Serie B conquistata nel 2018-2019, all'ultimo campionato di vertice con il sogno Serie A infrantosi nella doppia e rocambolesca finale playoff contro il Monza lo scorso maggio. D'Angelo forgiò con pazienza ed attenzione un gruppo solido e coeso, in grado di imbrigliare e avvolgere gli avversari in relazione a momenti e contingenze delle varie gare di campionato. Una squadra che mostrò comunque qualche punto debole, smarrendo per poche lunghezze nel finale la possibilità di accedere per via diretta alla massima serie. In termini di spessore dei singoli, maturità nella gestione del match, cinismo sotto porta la formazione toscana di dodici mesi fa era godibile ed apprezzabile. Requisiti fondamentali che portarono ad ambire e competere per obiettivi importanti come la promozione.
Entusiasmo e margini di miglioramento alimentati dai sogni di gloria, si schiantarono nella finalissima di ritorno dell'Arena Garibaldi, terminata in un pirotecnico 3-4, in cui le squadre giocarono scoccando tutte le frecce al proprio arco. Desiderose di superarsi vicendevolmente fino all’ultimo istante della contesa. Quest'ultima, premiò i brianzoli dell'attuale patron Silvio Berlusconi e del polo manageriale Adriano Galliani.
PARENTESI MARAN E RITORNO
Dopo il grande quadriennio targato Luca D'Angelo, in casa Pisa si pensò alla sterzata sul progetto sportivo. Salutando il tecnico pescarese e chiamando agli ordini un esperto allenatore dal discreto passato in Serie A sulle panchine di Genoa, Cagliari e Chievo Verona. Rolando Maran, ritenuto il prescelto dalla società capeggiata dal patron Alexander Knaster, per rilanciare le ambizioni di un ambiente scosso e deluso dalla cocente sconfitta in finale playoff. Occhio però ai ribaltamenti di fronte immediati.
Le prime sei giornate di campionato per i toscani saranno un'incubo. Quattro sconfitte, due pareggi ed ultimo posto in classifica. Tradotto: esonero del tecnico di Trento e richiamo in corsa del protagonista dell'annata precedente, tra l'altro ancora a libro paga. Un rapporto di fiducia che è venuto meno con Maran anche in relazione a gestione e lettura non proprio felice delle prime gare di campionato, a criteri di scelta nelle gerarchie in organico ritenute discutibili, anche oggetto di forti perplessità da parte del gruppo nerazzurro. Un insieme di fattori, allacciati alla scarsità di risultati ed a prestazioni a dir poco deludenti, che ha portato alla separazione definitiva all'alba del rapporto. Facendo un passo indietro su D'Angelo e riportando nell'ambiente fiducia, serenità e motivazione.
IL RITORNO
Il tecnico abruzzese ha dimostrato una volta di più il suo valore a dispetto dei detrattori dello scorso anno. Gestione e lettura di gara in corso perfette. Ha azzardato il ritorno in una piazza in cui ha fatto bene, ha corretto gli scompensi in corsa, ha dimostrato che il Pisa possiede anche delle trame offensive delineate e codificati temi in sede di sviluppo della manovra. Non solo equilibrio ed applicazione nella fase difensiva ma capacità di imbastire e proporre un proprio calcio composto da aggressività e verticalità. Esaltato dal talento di Olimpiu Morutan, dai gol degli attaccanti: Ettore Gliozzi, Ernesto Torregrossa e di recente Stefano Moreo. Passando dalla tanta corsa, unita alla capacità di recuperare e smistare con linearità di Idrissa Touré e da Adam Nagy, fornitore in cabina di regia di fosforo, intensità e visione di gioco. Si termina con la solidità del tandem di centrali: Caracciolo e Barba e del portiere Nicolas.
Il Pisa con Luca D'Angelo alla guida è tornato a spiccare il volo nella sostanza delle cose. Ben 39 i punti raccolti nella sua gestione, al cospetto dei 41 totali. E' imbattuto da sette partite, ha vinto l'ultima gara contro il temibile Parma di Pecchia e si appresta ad ospitare il Palermo di Eugenio Corini, a cui manca la vittoria dallo scorso 5 febbraio. Di conseguenza per entrambe le parti, il confronto all'Arena Garibaldi può rilanciare o dare continuità ai propri percorsi di vittorie. Nel ricordo di una gara d'andata scoppiettante e piena di emozioni, terminata in un pirotecnico 3-3. Tutto questo nell'attesa dell'inizio di Pisa-Palermo, una sfida che racconta storie, incroci ed apre a nuovi scenari futuri.
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