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Pisa, Aquilani: “Più maturi dopo il 4-3 al Palermo, fatto una grande partita”

Pisa Aquilani
Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Pisa, reduce dalla vittoria conquistata contro i rosanero all'Arena Garibaldi.
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"Aver fatto il calciatore aiuta fino a un certo punto, le dinamiche cambiano, però aver giocato mi ha aiutato nella gestione". Lo ha detto Alberto Aquilani, intervistato ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport". Fra i temi trattati dal tecnico del Pisa anche la vittoria conquistata lunedì pomeriggio dalla compagine toscana contro il Palermo. Ma non solo... "È dura allenare in B? È dura ovunque, ma questo è un campionato particolare: grande equilibrio, gare decise da episodi con allenatori che lavorano proprio su questo. Qui il dettaglio fa la differenza. Mi piace Vivarini. E poi i miei amici Nesta e Pirlo: a me piace chi è coerente con le sue idee a prescindere dai risultati", le sue parole.

BILANCIO -"Ci sono state difficoltà, tra infortuni, sconfitte incredibili e punti buttati. È come se avessi fatto tre anni in uno. Sono ambizioso, i bilanci li faremo più avanti. A volte mancavano proprio i giocatori. Non sono integralista sui moduli, ma sui concetti: a volte difendiamo a 4, altre a 3, dipende dalla partita. Ne sono successe tante e sono ricadute sui risultati. Questo ha portato a vedere tutto nero. Però lunedì per prima volta c’era lo stadio aperto e bello pieno, abbiamo vinto una grande partita col Palermo: speriamo che questo entusiasmo ci accompagni fino in fondo".

PLAYOFF E BRESCIA -"I tanti gol presi nel finale non possono essere colpa dell’ambiente? No, abbiamo commesso errori, anche io. E c’è stata un po’ di sfortuna, tante espulsioni: cose che non si possono allenare. Era un peccato rovinare le prestazioni con errori del genere. Playoff? Niente proclami, in B bisogna pensare alla prossima partita. A Brescia è scontro diretto? Lunedì abbiamo capito tante cose. Siamo nelle condizioni migliori per il finale. A cominciare

da Brescia. Il Pisa mi ha sempre dato fiducia? Non mi sono mai sentito in discussione, ma capivo che avrei dovuto fare di più".

DA SPALLETTI A DE ROSSI -"La mia idea di calcio dove nasce? Dalle esperienze in campo, con uno sviluppo mio. Ho conosciuto il calcio inglese, portoghese, spagnolo, ho sempre avuto tanta curiosità. Ho un grande rapporto con De Zerbi, mi ha ispirato per tante cose, ma è impossibile fare copia-incolla. Ho avuto la fortuna di lavorare cinque anni con Spalletti, uno che ti spiega le cose e te le fa tenere dentro. De Rossi? Ha scelto un percorso diverso, è voluto partire con i grandi. Ci siamo confrontati spesso, abbiamo fatto il corso insieme, aveva idee chiare. Alla Spal non è andata come sperava, oggi dimostra che i suoi concetti sono validi. È molto intelligente".

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