"Sono ancora giovane, mi reputo un allenatore del futuro e resto grato a Rafa Benitez. Un tecnico si può esprimere al meglio solo se ci sono tutte le componenti che lo consentono. Dopo la promozione storica di Cremona il mio lavoro lì era finito e ho preferito lasciare per cercare altre strade. L'opportunità del Parma mi è piaciuta moltissimo sin da subito: costruire un percorso insieme con un club ambizioso che ha le idee molto chiare ed una filosofia ben definita, con la voglia di andare insieme nella categoria che più ci compete". Così Fabio Pecchia, ospite negli studi di "Sportitalia". "Questo è l'anno giusto? Non sono scaramantico, ma c'è poco da dire: ci vogliamo meritare sul campo la posizione di classifica che abbiamo e vogliamo mantenerla", ha proseguito il tecnico del Parma, campione d'inverno in Serie B.
PARMA
Parma, Pecchia: “Vogliamo la Serie A e rimanerci. Ritorno? Tutti vorranno batterci”
BERNABE' E I GIOVANI -"La nostra è una proprietà che è arrivata in un momento delicato, c'è una ristrutturazione in corso, una riprogrammazione. La filosofia è quella di puntare sui giovani e di costruire una squadra sostenibile composta da giovani di proprietà. Tutti i nostri ragazzi hanno grandi qualità e sono di prospettiva. Quello che vogliamo fare è raggiungere la Serie A, rimanerci ed essere ambiziosi. Bernabè? Mi auguro che continui a lavorare così, che cresca e dimostri il suo valore. Soprattutto in quest'ultimo periodo ha dato grande continuità e forse la partita di Firenze in cui ha sfoderato una grande prestazione è stata da spinta per lui. Ha una consapevolezza diversa, così come Bonny, Man e tutti gli altri giovani. Predestinato? Lo vedremo, ha un grandissimo potenziale".
GIRONE DI RITORNO - "Servirà continuità nel lavoro da parte di tutti. Abbiamo un grande gruppo di lavoro e dobbiamo continuare a fare quello che siamo in grado di fare, tutti insieme. I numeri di quest'anno sono figli del lavoro svolto soprattutto nella stagione scorsa. In una squadra così giovane e multietnica creare un gruppo coeso come il nostro è la stata la cosa più bella, ma ci è voluto del tempo. I primi sei mesi sono stati impegnativi, poi il girone di ritorno è stato in crescendo. Sappiamo che sarà un girone di ritorno molto agguerrito, tutti vorranno batterci, ma noi dobbiamo migliorarci continuamente. Se è l'anno giusto ne parleremo fra quattro mesi, dobbiamo tenere sotto osservazione continuamente i nostri valori di entusiasmo, energia ed esuberanza, com'è normale che sia per una squadra giovane", ha concluso.
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