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Vibonese-Palermo 0-0: voglia ed equilibrio non bastano, la banda Boscaglia sbatte su Marson e non va oltre il pari

Mediagol8

PRIMO TEMPO - Cercasi continuità per dare sale e colore ad un campionato finora piuttosto insipido.

Dopo il convincente successo interno contro la Casertana, il Palermo vuole il bis al "Luigi Razza" contro l'ostica Vibonese.

La formazione calabrese ha già imposto lo stop  a Bari e Teramo, conquistando punti in entrambe le probanti sfide, cedendo sul filo di lana alla Ternana attuale capolista incontrastata del girone meridionale della Serie C. Compatta, organizzata e frizzante la squadra di casa, forte del prezioso contributo degli ex di turno Marson, Ambro e Plescia, conta di rendere la vita difficile anche alla compagine siciliana.

Complice la squalifica di Marconi, Boscaglia rilancia Lancini nel ruolo di centrale difensivo al fianco di Somma, sceglie Luperini nel cuore del tridente, conferma la fiducia a Lucca nonostante Saraniti abbia scontato il turno di stop.

Palermo disposto come di consueto con il 4-2-3-1 con Pelagotti tra i pali, Accardi e Crivello esterni bassi, Lancini-Somma coppia centrale a comporre la retroguardia. Odjer e Broh interni in mediana, Kanoute, Luperini e Valente formano il tridente offensivo a supporto di Lucca, terminale boa del reparto avanzato.

La partenza della compagine rosanero sembra piuttosto incoraggiante, intensità e distanze tra i reparti sembrano quelle giuste, il Palermo mostra personalità e buon piglio a corredo della solita indole propositiva. Al quarto d'ora gli ospiti sciorinano una tipologia di giocata finora non troppo utilizzata: Odjer carica il destro dai venticinque metri e chiama Marson ad una respinta tutt'altro che banale. L'estremo difensore della Vibonese sugli scudi qualche minuto dopo: cross di Valente e stacco imperioso di Lucca che chiama l'ex portiere rosanero ad una vera e propria prodezza.

I padroni di casa si rendono pericolosi al minuto ventisette: percussione sul binario mancino e tirocross radente che taglia l'area piccola e trova Crivello pronto a chiudere sull'accorrente Statella. La compagine di Boscaglia interpreta al meglio la prima frazione e non dispiace affatto per come  si muove in maniera corale in entrambe le fasi di gioco. La linea del pressing resta alta, con Luperini e Broh bravi ad accorciare in avanti e sporcare il primo possesso avversario con l'ausilio di Lucca. Ammirevoli puntualità ed abnegazione con cui la squadra si ricompone sotto la linea della palla quando essa è nella disponibilità dei calabresi, Palermo che si rannicchia corto e stretto in una sorta di 4-5-1 con grande compartecipazione anche dei due aculei del tridente, Valente e Kanoute in sede di ripiegamento. La manovra scorre piuttosto fluida in fase di impostazione con la consueta ricerca dell'ampiezza, le catene laterali funzionano a dovere sfornando cross a ripetizione per la testa di Lucca. Manca un pizzico di lucidità e precisione nell'ultimo passaggio, così come non sempre le trame di Odjer e compagni trovano verticalità e sviluppo in profondità con i giusti tempi. Tuttavia è un Palermo volitivo, intenso ed equilibrato, che fa la partita e concede le briciole alla Vibonese. Il primo tempo si conclude a reti bianche.

 

SECONDO TEMPO - Dopo cinque minuti dall'avvio della ripresa, il Palermo ha un'altra chance clamorosa per il vantaggio: lo spunto di Kanoute sulla destra in progressione è inarrestabile, il destro in diagonale a botta sicura ma Marson si supera opponendosi da par suo. IL ritmo del match pare elevarsi sensibilmente, la Vibonese prova ad alzare il baricentro e giocarsela a viso aperto allungandosi e rischiando più di qualcosa. Broh alza troppo la mira dopo un interessante Coast to Coast, Boscaglia richiama in panchina Lucca e gioca la carta Saraniti.  Doppio cambio tra i padroni di casa: out Berardi e Ciotti per La Ragione Vitiello. Statella rimedia due cartellini gialli in cinque minuti e lascia la Vibonese in inferiorità numerica. La gara non si sblocca e Boscaglia rompe gli indugi: Valente e Broh lasciano spazio a Floriano e Rauti.

Il Palermo spinge e detiene il pallino del gioco ma non riesce a trovare la giocata decisiva. Boscaglia si gioca gran parte delle risorse interne alla sua rosa e offre a Corrado e Silipo, gettati nella mischia all'ottantesimo per Crivello e Kanoute, la possibilità di lasciare un segno tangibile sulla sfida del "Luigi Razza". Rauti sfodera uno strappo poderoso e scaglia un destro secco dai venti metri ma Marson è ancora bravo a deviare sopra la traversa la conclusione del gioiello scuola Torino. L'ultimo sussulto lo regala Saraniti nel cuore del recupero, la sua battuta a rete è salvata sulla linea e la sfida tra calabresi e rosanero termina a reti bianche. 

 

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