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RASSEGNA STAMPA

Venezia, i segreti di Vanoli: “Sms Conte e svolta per la A. Proprietà straniere…”

Venezia Vanoli
Paolo Vanoli artefice in panchina della promozione del Venezia in Serie A: lagunari che la spuntano sulla Cremonese in finale playoff
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Impianto di gioco efficace e brillante, con sincronismi fluidi e rodati in entrambe le fasi, identità tattica marcata e riconoscibile, qualità tecnica e straripante fisicità, determinazione e voglia di imporsi su tutti i campi ed al cospetto di ogni avversario. Paolo Vanoli ha plasmato gradualmente il suo Venezia, togliendolo dalla sabbie mobili della zona retrocessione al suo approdo in laguna, issandolo fino ai playoff lo scorso anno, conquistando meritatamente la promozione in A nel campionato cadetto appena concluso. Un'escalation profonda ed inarrestabile che ha trovato il suo culmine nella doppia finale playoff contro la Cremonese di Giovanni Stroppa.

Il tecnico già nello staff di Antonio Conte, sia all'Inter che in Nazionale, ripercorre la cavalcata della sua squadra nel corso di un'intervista concessa al Corriere dello Sport.

"Il primo a mandarmi un messaggio è stato Conte: in passato abbiamo lavorato insieme. Gli ho risposto che ci rivedremo presto in serie A.Fatemi riposare ancora un paio di giorni, poi vedremo, Nella mia vita ho sempre voluto pormi obiettivi di alto livello, altrimenti non ha senso fare questo mestiere. Quando sono arrivato al Venezia, magari ero un po’ spaventato. Ma per accettare questa sfida è stato fondamentale il mio carattere forte. Io sono una persone diretta: ho detto subito che se ci fosse stato anche solo l’1% di possibilità di portare il Venezia in serie A, lo avrei fatto. Abbiamo affrontato e superato tante difficoltà, come certe delusioni, tipo quella dell’ultima giornata quando lo Spezia ci ha sconfitto in rimonta ed è sfumata la promozione diretta. E’ stato un cammino difficile, penso che si siano viste anche le qualità morali e umane del gruppo. Il Venezia era secondo alla fine del girone di andata: ho detto alla squadra che in quel momento ci si doveva prendere delle responsabilità. Ed è scattato qualcosa, i successi parlano da soli, ma dietro c’è un lavoro di gente cosiddetta invisibile come lo staff. Per esempio: siamo stati la squadra col minor numero di infortuni in tutta la B, nelle 38 giornate più i playoff. Proprietà straniera anche al Venezia? Sono opportunità efficaci perché la voglia di investire non manca: faccio i complimenti al nostro presidente per questo. Ci ha dato una casa nuova con uffici che uniscono la parte amministrativa e quella sportiva, sta costruendo un progetto importante anche con lo stadio. All’estero non mi sono mai trovato in difficoltà. L’unico sbaglio che non va commesso, è eliminare la cultura italiana".

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