Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

palermo

Vecchio Palermo, da Dario Mirri agli hotel: i creditori aspettano 34 milioni di euro

La lista di creditori che attendono ancora i pagamenti è lunga

Mediagol3

"Dagli hotel ai sarti, fino a Mirri: i creditori aspettano 34 milioni".

Titola così l'edizione odierna del 'Giornale di Sicilia', che aggiunge: "Riuscire a tirar fuori oltre trenta milioni di euro da ciò che resta del vecchio Palermo sarà un’impresa pressoché impossibile, ma i creditori che hanno visto ammesse le proprie istanze dal giudice sperano di recuperare almeno parte di quel che gli spetta". Tra questi vi è anche l'attuale presidente e co-proprietario del Palermo Dario Mirri che - attraverso la Damir - attende un pagamento da 3.016.246,67 milioni di euro (contro i circa 3,2 milioni richiesti), "ma trattandosi di creditore semplice e non privilegiato, il rischio di non vedere rientrare quella cifra è più che elevato", si legge.

"La somma di tutte le richieste accolte, tra crediti semplici, privilegiati e prededucibili, è di oltre 34,7 milioni di euro, cifra che ragionevolmente non dovrebbe essere nelle disponibilità dei curatori per ripartirla tra i creditori. La precedenza spetta ai cosiddetti creditori privilegiati, tra cui rientrano i dipendenti e i calciatori, oltre che gli staff tecnici (con tre allenatori a libro paga nell’ultima stagione). Rientra tra questi, seppur in parte, Riscossione Sicilia, protagonista di una lunga querelle col club allora controllato da Zamparini. [...] L’ormai fallita Us Città di Palermo, inoltre, ha chiuso i battenti senza pagare gli alberghi utilizzati per le squadre giovanili, per le trasferte e per il ritiro a Sappada, quest’ultimo ancora in attesa di 16.544 euro. Ma non è tutto: all’appello si trovano anche una sartoria (quasi duemila euro), diverse scuole calcio, un negozio di informatica, una ditta di traslochi, un operatore turistico, il concessionario del vecchio pullman e una agenzia di autonoleggio. Tutte società (e ovviamente persone) che per almeno un anno hanno atteso di vedere riconosciuti i propri servizi e che forse soltanto adesso riusciranno a recuperare una percentuale di quel che hanno perso", conclude il noto quotidiano.

tutte le notizie di