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Valente: “Palermo come Milan e Inter. Martins, l’esultanza alla Del Piero e il video di Bentivegna. Il Bari…”

L'attaccante esterno del Palermo, Valente, e il suo approdo in Sicilia

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L'attaccante seterno classe '91, Nicola Valente non ci ha pensato un attimo ad accettare la proposta del Palermo, iniziando così un nuovo capitolo della sua carriera.

Tutto è cominciato con un video, con le immagini del “Barbera”, che gli è stato inviato dal suo compagno di squadra della Carrarese, Accursio Bentivegna, ex rosanero e già allora per Valente fu amore a prima vista. Adesso anche lui, insieme agli altri componenti della squadra, aiuterà il Palermo a raggiungere l’obiettivo della promozione in Serie B. "…Con Bentivegna avevamo un bellissimo rapporto. L’anno scorso verso ottobre era infortunato ed era andato a vedere il Palermo, mi ha inviato quel video e mi sono venuti i brividi. Il Palermo lo guardavo già da ragazzino in tv quando era in Serie A, c’erano giocatori che sono diventati campioni, era una delle prime sei squadre in Italia. Nemmeno ti capaciti che sia adesso in Serie C. Dico di più, se mi avessero chiamato in Serie D sarei venuto di corsa. Ci sono momenti durante gli allenamenti, in cui magari sono po’ giù. Basta voltarmi un attimo, vedere lo striscione che c’è in campo con lo stemma e dico “Cavolo ragazzi sono a Palermo, da non crederci. Per me vale il Milan o l’Inter - racconta Valente nel corso dell'intervista a  La Gazzetta dello Sport.

Una gradita sorpresa per il giocatore riuscire a compiere uno step significativo in carriera, ovvero indossare la maglia rosanero «Sì, perché di solito quando società così importanti tornano nel professionismo vanno a cercare giocatori di un certo calibro per salire subito. Io ho fatto dei buoni campionati, ma non pensavo che potessero pensare a me. È stato fantastico».  Anche se secondo Silvio Baldini, suo ex tecnico alla Carrarese, il calciatore con la Serie C non c’entra niente. «…se sono in C è anche un po’ colpa mia, probabilmente perché non ho preso i treni gusti, forse perché da ragazzo non ero seguito da nessuno. Quello che posso dire è che ho ancora tanta fame, sono arrivato tardi nel professionismo e mi sento un ragazzino che vuole fare la scalata. Baldini, poi, mi vuole bene ed è di parte, però, sta a me dimostrarlo».

Alcune scelte sbagliate gli hanno tarpato le ali durante il suo percorso professionale: "Ero con la Sambonifacese, la terza squadra di Verona in C2, venni girato in presto dai 17 ai 18 a una squadra di Serie D, feci molto bene e mi comprarono, ma non essendo seguito da nessun procuratore ho firmato senza sapere che mi sarei vincolato fino a 25 anni. Ogni semestre avevo possibilità di andare in C, ma la società me lo impediva chiedendo tanti soldi. A 23 anni ho preso i miei risparmi e mi sono comprato il cartellino».  Da sempre indossa il numero 30, come Nestorovski. "Anche se quest’anno non lo potrò indossare per la numerazione fino a 22. In realtà mi piaceva perché l’aveva Oba Martins dell’Inter, era il mio idolo perché era velocissimo, io sono tifoso nerazzurro, lo andai a veder anche in ritiro, mi feci fare pure una maglietta dell’Inter con scritto Valente e il numero 30». Ma quando segna esulta con la linguaccia stile Del Piero «Non è proprio presa da lui, però da piccolo mi dicevano che gli assomigliavo. Ho avuto molti punti di riferimento importanti, uno su tutti Ronaldo, quello dell’Inter ovviamente, ancora oggi guardo dei suoi video prima di scendere in campo per caricarmi. Però, sono più simile a Martins. Del Piero è inavvicinabile».

Valente è passato dalla guida di Baldini a quella di Roberto Boscaglia "Sono due allenatori molto bravi che ti insegnano tanto. Hanno in comune il gioco sugli esterni nella fase offensiva. Sono molto contento di lavorare con Boscaglia. So che si conoscono bene e che si sono sentiti. L’anno scorso alla Carrarese giocavamo pure con il 4-2- 3-1".

Alla domanda se Palermo è l’ultimo treno importante per il definitivo salto di qualità in carriera, il ragazzo risponde così: "Sì. Appena ho avuto questa possibilità non ci ho pensato un attimo. O hai la Serie A dietro, oppure sei un pazzo a non venire qua. Palermo è storia. Un giorno potrò dire a miei nipoti di avere giocato con questa maglia. Spero di restarci a vita. Ho voglia di vincere con questi colori. …posso assicurare è che correrò come un matto dal primo all’ultimo minuto». Sul presidente Mirri ha detto «Mi ha stupito quando l’ho conosciuto, mi ha detto ‘Ciao Nicola’ come se fossi uno di famiglia. Ha un’umanità incredibile».

La Serie C sarà un campionato complicato e il Bari è la compagine principale antagonista del Palermo in chiave promozione.

"È una squadra che parte per vincere il campionato, ha giocatori importanti. Con la Carrarese siamo andati là a fare una buona partita. Ho visto una squadra molto forte. Proveremo a dargli molto fastidio».