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EX PALERMO

Toni: “Palermo agli emiri per essere grande, piazza merita la A”. E su Brunori…

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L’ex bomber del Palermo: "Pochi in Italia possono investire tanto e subito. E forse è meglio un presidente straniero"

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"Che qualcuno vuole investire seriamente in una piazza importante. Dove servono soldi per risalire. Mi sembra una bella notizia". Lo ha detto Luca Toni, intervistato ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport". Il City Football Group - la holding fondata dallo sceicco Mansour bin Zayed, membro della famiglia reale di Abu Dhabi, che controlla il Manchester City ed altre undici società - ha messo nel mirino il Palermo. E' in corso, infatti, la due diligence che dovrebbe portare alle firme finali per il passaggio del pacchetto di maggioranza.

"Ancora uno straniero? Trovarlo un presidente italiano disposto a spendere così e subito... Non vedo problemi: questo è il futuro e faremo bene ad abituarci. Piuttosto, teniamoci stretto un proprietario o un fondo disposti a spendere per rimettere in piedi un club", ha dichiarato l'ex attaccante del Palermo. "Purtroppo, il Palermo è fallito ancora una volta e risalire dalla Serie C è durissima, peggio che dalla B. Vincere non è mai facile, oltretutto il girone C è sempre il più complicato perché ci sono partite più difficili, campi più caldi, stadi più pieni e ci vuole tanta personalità per giocare queste partite. E poi quest’anno c’era un Bari superiore a tutte le altre", le sue parole.

"Se ho visto il Palermo? No, mi dispiace, mi sono concentrato sul Modena che ha conquistato la B. Però ho visto i risultati e anche i gol di Brunori: se uno segna così tanto vuol dire che è proprio bravo. Non c’è dubbio che Palermo meriterebbe di stare sempre in Serie A. Forse è arrivato il momento in cui qualcuno può programmare questo percorso. L’importante è che si facciano le cose per bene, nel rispetto delle regole. E soprattutto che ci si affidi a qualcuno che conosce l’ambiente e può fare da collegamento tra le città e la proprietà. Questo è fondamentale e credo che saranno furbi o intelligenti da non sbagliare scelta. Ogni piazza ha caratteristiche ed esigenze particolari da non sottovalutare. E poi un presidente all’estero potrebbe essere meglio dei soliti presidenti italiani fin troppo presenti", ha proseguito.

"I miei due anni a Palermo? Forse sono i ricordi più belli della mia vita. Una città fantastica, una squadra fantastica. È stata la svolta della carriera: sono stato lì due anni, abbiamo vinto la Serie B con facilità e, da neopromossi, siamo arrivati in Coppa Uefa, sfiorando la Champions. Ho conquistato la Nazionale prima ancora di giocare in A: Lippi mi convocò ad agosto per l’amichevole in Islanda. Poche piazze sono così passionali. La sera della promozione, giuro, lo stadio era qualcosa d’incredibile: non penso di averne mai visto uno così pazzo di gioia come allora. Impossibile dimenticare", ha concluso Toni.

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