TARANTO-PALERMO

Taranto-Palermo 3-1: sblocca Saraniti, la chiude Diaby. Rosa pallido allo “Iacovone”

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PRIMO TEMPO - Prova di maturità per il Palermo di Giacomo Filippi dopo l'avvio di stagione convincente nel campionato di Serie C. Quattro punti in due gare, computo figlio del successo in interno contro il Latina e del pari nel derby in trasferta al cospetto dell'ACR Messina. 

L'impegno esterno contro il Taranto di mister Laterza si preannuncia particolarmente complesso, ma la compagine rosanero è decisa ad implementare la striscia positiva e leggitimare le ambizioni di vertice.

Filippi mischia ancora le carte: 3-4-1-2 con Pelagotti tra i pali, Doda, Lancini e Perrotta a comporre la linea difensiva, Almici e Giron esterni alti. De Rose-Luperini solito tandem di interni, Floriano a galleggiare tra le linee a supporto del tandem offensivo composto da Brunori e Soleri.

Dopo una decina di minuti di studio, il Taranto prende in mano il pallino del gioco e mette in seria difficoltà la formazione ospite. Il 4-3-3 di Laterza verte su meccanismi che si mostrano oleati ed efficaci in entrambe le fasi di gioco. Squadra pugliese corta, alta ed aggressiva, vorace in pressione sulla sfera, rapida ed incisiva quando si distende in sede di costruzione. Giovinco testa i riflessi di Pelagotti con un destro a giro. Marsilli calcia bene una punizione dalla trequarti e il portiere rosa alza la sfera sopra la traversa. Sul corner susseguente, Andrea Saraniti si gode l'ebbrezza del classico gol dell'ex: stacco puntuale e perentorio, carambola su Lancini,  vantaggio della compagine ionica. Il Palermo sbanda e Lancini regala una ripartenza ai padroni di casa sbagliando un semplice disimpegno, il numero diciannove rosa abbatteGiovinco e spende un giallo per evitare guai peggiori. Il più giovane dei fratelli Giovinco emula il più famoso Sebastian e calcia una splendida punizione che si stampa sulla traversa.

Il Palermo prova a mettere ordine e imbastire qualcosa che somigli ad una reazione. La monovra ospite risulta però scontata e prevedibile e non riesce a trovare mai fluidità ed incisività degne di nota. L'unico acuto significativo lo regala Soleri che sfiora l'incrocio con un'incornata su perfetto cross di Giron. La prima frazione termina con il Taranto meritatamente in vantaggio.

 

SECONDO TEMPO - Filippi prova a scuotere i suoi con un doppio cambio dopo un primo tempo a dir poco opaco: Valente e Dall'Oglio rilevano Giron e Floriano. Palermo che non ha il tempo di metabolizzare i nuovi innesti e subisce subito l'ennesima sberla all'"Erasmo Iacovone":  difesa rosa pachidermica e distratta su palla inattiva, sponda di Gullo su corner e zampata di Benassai che anticipa Perrotta nella circostanza.

Subito il raddoppio, la compagine siciliana prova a reagire con foga ed amor proprio, pur senza grande lucidità. La scintilla che riaccende le speranze rosanero la regala Almici che, complice un'indecisione di Chiorra che copre male il suo palo, accorcia le distanze con un tirocross di destro da posizione defilata.

All-in di Filippi a stretto giro di posta nel tentativo di riequilibrare il punteggio: Silipo va dentro al posto di De Rose, poco dopo è il turno di Fella che rileva Doda. Palermo iper offensivo che si dispone con una sorta di 4-2-3-1 e si prende comprensibilmente dei rischi, schierando simultaneamente quasi l'intera batteria offensiva sul rettangolo verde dello "Iacovone".  La formazione rosanero alza il baricentro e si allunga inevitabilmente, esponendo il fianco alle folate ioniche in ripartenza. Lancini è costretto a ricorrere alle maniere forti per arginare la progressione di Diaby e rimedia il secondo cartellino giallo con conseguente espulsione. Nonostante una squadra dalla marcata vocazione offensiva, il Palermo produce pochissimo dalle parti di Chiorra e rischia molto in fase di non possesso. Il Taranto spreca in sede di rifinitura varie ripartenze potenzialmente letali, ma i padroni di casa congelano il risultato in prossimità del novantesimo grazie  alla firma di Diaby. Brunori, spalle alla porta, lavora bene la sfera ma non centra il bersaglio con il mancino. Il triplice fischio del direttore di gara sancise il meritato successo degli uomini di Laterza su un Palermo calcisticamente troppo brutto per essere vero.