Uno dei volti nuovi del centrocampo del Palermo è quello di Leo Stulac, approdato nella sessione estiva di mercato per arricchire lo scacchiere di Corini. Curriculum importante per lo sloveno, che negli ultimi sei anni della propria carriera ha disputato tre anni in Serie A ed altri tre in B. Intervenuto sulle colonne del "Corriere dello Sport", Stulac, ha rilasciato un'intervista in cui ha toccato diversi temi: dal mini ritiro a Manchester, alle differenze che intercorrono tra Serie A e B, all'amicizia con l'ex rosa Josip Ilicic.
l'intervista
Stulac: “In B tante battaglie. Manchester? Ecco cosa mi ha colpito”. Su Ilicic…
Sul ritiro a Manchester: "Guardi qui, la parola “Passion” ce l’ho tatuata bella grande sulla coscia. Certo che è appassionante stare qui, capire come si lavora in realtà così grandi. Non nascondo che viene la voglia di restarci, persino. Migliorare? Come qualsiasi altro giocatore. Secondo me non si arriva mai a un punto in cui si deve dire: ecco, ho dato il meglio di me. Cosa mi ha colpito? L’organizzazione. Secondo me è la base di qualsiasi storia di successo. Sarà per la mia impostazione mentale: io in campo sono un organizzatore".
Sulle differenze tra Serie A e B: "Di sicuro in A c’è una qualità maggiore. In B bisogna arrivare mentalmente preparati a cambiare il modo di muoversi, aspettarti un impegno psicofisico più intenso. Qui non si gioca a calcio tanto quanto vorremmo. Sono più battaglie che partite. Proprio per questo è un campionato molto difficile".
Sull'amicizia con Ilicic: "Non so che cosa dire della sua situazione. Solo che ha la forza per rimettersi in corsa. Lo ha già dimostrato".
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