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Jeda: “Mi ispiro a Gasp, Ballardini e Iachini. Juve non per tutti, Dybala…”

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Le parole dell'ex fantasista di Palermo e Catania tra le altre in merito alla sua esperienza nel mondo del calcio italiano

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Parola a Jeda. Arrivato in Italia ormai vent’anni fa, il fantasista brasiliano ha vissuto le molteplici sfumature del calcio del Belpaese, vestendo maglie di squadre importanti a livello nazionale e calcando anche il palcoscenico della Serie A. In molti lo ricordano per le due stagioni al Cagliari, dove tra il 2008 e il 2010 collezionò ben 86 presenze condite da 22 reti. Jeda, passò anche tra le fila del Palermo nel 2004, dove mise tuttavia a referto sole 17 presenze e due gol, diventando una delle tante meteore giunte dalle parti di Viale del Fante.

In un'intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di Football news 24, il brasiliano dal passaporto italiano ha detto la sua sul calcio di oggi, confrontandolo con quello del passato e descrivendo il suo rapporto con i tanti allenatori che lo hanno accompagnato nella sua carriera. Ecco le sue parole: “Fino a questo momento mi sembra abbastanza equilibrato, per la prima volta non vedo una squadra nettamente favorita. Inter, Milan e Napoli mi sembrano quelle messe meglio, la prossima sfida tra Inter e Napoli sarà molto importante. I nerazzurri sono un po’ indietro rispetto alle altre due, ma vincendo lo scontro diretto potrebbero rientrare in corsa. Non vedo una squadra già pronta per la volata decisiva, secondo me è un campionato molto aperto, tutte possono rientrare in gioco. Non scarterei neanche la Juventus in questo momento, anche se dovrà fare più fatica rispetto alle altre per rientrare”.

Sul frangente allenatori, Jeda si è concentrato su quelli che sono, ad oggi, i modelli tecnici ai quali si ispira maggiormente. Da Iachini e Gasperini, passando per Ballardini e Reja: “Ho avuto molti allenatori, soprattutto ad alti livelli. Gasperini e Allegri hanno inciso in maniera importante nel corso della mia carriera, soprattutto dal punto di vista tecnico. Ballardini era molto preparato riguardo le situazioni tattiche e mi stupì molto. Reja e Iachini a livello umano mi hanno trasmesso tanto. Reja è stato il primo allenatore che ho avuto in Italia, lo considero come un padre. Con Iachini ci siamo visti da poco e mi ha fatto molto piacere. Cerco di prendere spunto da tutti questi, ogni più piccolo dettaglio è importante perché alla fine sono allenatori che hanno fatto carriera. Poi però ognuno di noi è fatto a modo suo, ed è importante trovare la propria strada“.

Chiosa finale rispetto alla Juventus di Massimiliano Allegri, allenatore al quale Jeda è rimasto molto legato e per cui ha voluto esprimere un giudizio in merito all'inizio di campionato non eccellente dei bianconeri in Serie A: Allegri è una persona molto intelligente e un ottimo allenatore, ma va detto che la Juventus si è indebolita rispetto al ciclo precedente. Non è la Juventus che ha vinto nove scudetti di fila. Prima aveva giocatori con tanta esperienza e tanto carattere, che in certi momenti potevano farti la differenza. Vestire la maglia della Juventus non è per tutti. Ci sono dei giocatori importanti come DybalaMorata o Kean, ma devono essere affiancati ad altri giocatori di personalità, e in questo momento alla Juventus ce ne sono pochi. Nei momenti difficili servono giocatori che si prendano carico delle responsabilità della squadra, Bonucci e Chiellini possono farlo, ma non so se qualcun altro è in grado. In questo senso giocatori con la personalità di BuffonPjanicKhedira e Mandzukic erano fondamentali, perché oltre a essere funzionali non avevano paura di metterci la faccia nei momenti complicati. La Juventus di adesso è molto diversa sotto questo aspetto“.

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