"Il rinnovo fino al 2027? Sono felicissimo, è stata una trattativa lunga perché iniziata a febbraio con un’altra gestione tecnica (il ds era Rinaudo), ma volevo solo questo. Ormai mi sento un palermitano, mi lego tanto agli ambienti, intravedevo e intravedo nella società la possibilità di fare grandi cose e una mentalità vincente che è propria del City". Così Jacopo Segre, intervistato ai microfoni del "Corriere dello Sport". Diversi i temi trattati dal centrocampista del Palermo: dalle prestazioni offerte fin qui dalla squadra di Alessio Dionisi, che ha collezionato quattro punti in quattro gare, al sogno promozione. Ma non solo...
PALERMO
Segre: “Rinnovo-Dionisi e infortunio, vi dico tutto. Serie A? Non ci nascondiamo”
OBIETTIVI - "Il mio sogno è facilmente immaginabile? Sono del parere che più che immaginarle, le cose devi farle accadere coi tuoi comportamenti. In un modo o nell’altro, con la volontà, i sacrifici e la testa giusta. Dai il massimo per ottenere il massimo. E farlo qui sarebbe ancora più bello. La parola serie A non viene pronunciata? Non ci nascondiamo, miriamo a un campionato di vertice e a fare meglio del 6° posto di un anno fa; ci sentiamo forti e lavoriamo per dimostrarlo".
BILANCIO E INFORTUNIO -"La partenza non è stata brillante? Per molte squadre spesso in B è così, devi entrare in forma, c’è tanto caldo, ci vuole del tempo. Il mister è più propositivo, chiede un calcio dinamico, in cui tutti devono partecipare alla costruzione del gioco, occupare bene l’area e fare le preventive. Con gli allenamenti ci amalgameremo velocemente, Dionisi è molto motivato e vive Palermo come una grande opportunità. Ha carattere e farà bene. Ho saltato la preparazione, ma per il tipo di giocatore che sono penso mi bastino due partite per entrare in condizione. Ho lavorato anche sul rafforzamento muscolare, ho messo tanta forza, mi sta facendo bene".
I TIFOSI -"Come ha detto Dionisi, l’amore della gente deve essere un privilegio e non un peso. Noi siamo fieri di giocare per un tifo che non c’è da nessuna parte in B. In casa avere 30.000 persone al tuo fianco ti dà una spinta, ti contagia la voglia di fare 20 metri in più. Il pubblico è un fattore che ti aiuta, ma i risultati dobbiamo conquistarli sul campo, per quello insisto sulla ferma volontà di arrivare ad un traguardo. Tutti sappiamo che la B è tosta, ogni partita imprevedibile, come già si è visto in queste prime giornate".
IL BARBERA -"È da quando sono arrivato che avverto l’emozione di giocare qua. Palermo è una piazza pazzesca, ti dà molto, e la squadra lavora per restituire altrettanto alla città. Personalmente ogni volta che entro al Barbera provo le stesse sensazioni della prima volta, una carica incredibile. Quel riconoscimento mi ha reso felice ma deve essere la base per dare ancora di più. Mai accontentarsi, nessuno è perfetto dunque le lacune vanno migliorate: i giocatori più forti mentalmente sono quelli che correggono ogni giorno i loro lati deboli".
SU MIGLIACCIO -"Indosso la 8 di Giulio Migliaccio? Non può che farmi piacere, con Migliaccio ci conoscevamo da prima, già l’anno scorso mi avevano paragonato a lui per atteggiamento, attaccamento alla maglia e per i gol di testa (6 su 7 nella passata stagione). Giulio mi dà tantissimi suggerimenti, mi parla del suo periodo, è uno stimolo continuo. La laurea? Sto seguendo il corso di management dello sport che organizza la nostra stessa società assieme all’Università. Sto completando una tesina e mi affascina molto il settore del marketing. Gli studi sono importanti, anche in prospettiva futura. Ed anche per quelli è decisiva la volontà".
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