Momento d'oro per Mario Alberto Santana.
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Santana: “Centro sportivo passo importante, playoff un obiettivo. Mirri? Persona che merita, le sue lacrime nello spogliatoio…”
Le dichiarazioni del capitano del Palermo, Mario Alberto Santana
Ha deciso la sfida contro il Catania grazie a una rete di pregevole fattura che ha permesso ai rosanero di ritrovare la vittoria dopo due sconfitte di fila. Alla soglia dei 40 anni ha raggiunto Alessandro Lucarelli, Pasciuti e Rubino nella speciale classifica relativa alle reti segnate in quattro categorie differenti con la stessa maglia. Stiamo parlando del capitano rosanero, Mario Alberto Santana, che intervistato nel corso della trasmissione "Siamoaquile" - in onda su "TRM", ha analizzato il momento vissuto.
"Non sono mai stato un 'lecchino', ma amo questa città e tengo troppo a questa maglia. Questa è la pura verità. La rimonta contro il Lecce di Zeman? In tanti mi hanno fatto questa domanda. Una sfida storica, anche perla situazione di classifica in cui ci trovavamo in quel momento. Era una partita difficile ma ricordo che siamo riusciti a rimontare in maniera eccellente. Ho sempre pensato agli assist e non ai gol, questa è una cosa che mi recrimino spesso. Rapporto società-tifosi? Tutto nasce dagli anni di Zamparini, nei quali siamo stati abituati a vedere arrivare qualsiasi tipo di giocatore, anche con investimenti molto onerosi. Mirri è arrivato in lacrime nello spogliatoio, mai successo nella mia carriera. È una persona che merita, il primo che farà il centro sportivo. Questa è una delle cose che in futuro conteranno di più per il Palermo. Un passo importante, che la gente deve assolutamente riconoscere. Questa società sta facendo tanto, aldilà degli acquisti".
"Pallonetto a Buffon mancato? Me lo ricordo benissimo, un vero peccato. Sarebbe stata una rete indimenticabile e meraviglioso. Il prossimo anno? Una domanda alla quale non so rispondere. Devo capire come arriverò a fine anno. Coronavirus? Siamo stanchi, dei tamponi come di questa volta. È tutto più pesante e stressante, non ci si abitua a niente. Ripresa dei campionati? È stata una forzatura, ma hanno dovuto farlo anche per l'economia del paese. Play off? Ci dobbiamo arrivare. Non importa la posizione, ma non ci sono mezze misure. Bisogna cercare di fare più punti possibili, capire come trovi le altre squadre partendo da un'analisi di noi stessi".
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