serie b

Salernitana-Palermo 0-2: missione compiuta e niente miracoli, rosa quarti ed in semifinale playoff

Il Palermo fa sua la sfida contro la Salernitana con autorevolezza e disinvoltura ma non arriva il doppio miracolo da Frosinone e La Spezia. Il Foggia ferma i ciociari sul pari e manda il Parma in serie A. Chochev e La Gumina firmano un successo...

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Ivaylo Chochev

L'obiettivo realistico era quello di vincere la partita e consolidare almeno il quarto posto come buona base di partenza in chiave playoff.

Il filo che legava il Palermo all'ipotesi di una clamorosa promozione diretta era talmente sottile da non autorizzare, ragionevolmente, concrete velleità.

Di sorpresa ne è arrivata una dallo "Stirpe" di Frosinone. A beneficiarne è però soltanto il Parma che sbanca La Spezia e conquista la promozione diretta in massima serie.

L'ha spuntata la compagine ducale che ha semplicemente avuto il merito, forse è meglio dire la buona sorte, di sprecare un'inezia in meno rispetto alle due contendenti.

Sfida a passo di lumaca tra rosanero, ciociari ed emiliani per la conquista del secondo posto. Nessuna è stata in grado di prendere il largo e sfruttare abbrivio ed occasioni rispettivamente concesse dal calendario.

Alla fine, il suicidio calcistico l'ha sublimato la compagine di Longo, l'unica tra le tre formazioni a non disporre, per altro tra le mura amiche, di un ultimo turno teoricamente agevole contro un avversario senza più alcuna velleità di classifica.

Il rimpianto divora, stasera più che mai, la compagine di Stellone.

Tormentata dalla consapevolezza che sarebbe bastato battere il Cesena al "Barbera" per festeggiare il ritorno nella massima serie senza patire ulteriormente nel purgatorio dei playoff.

Davvero incredibile se si pensa al girone di ritorno mediocre disputato dai rosanero, tra errori strategici, topiche di gestione, punti dilapidati inopinatamente con picchi di ingenuità e puro autolesionismo calcistico.

La promozione diretta il Palermo non l'ha di certo gettata alle ortiche questa sera.

Il dado purtroppo, al netto di sogni ed astruse combinazioni numeriche, era già virtualmente tratto. Mercato di gennaio, preparazione atletica e relativi infortuni, gestione tattica e dell'organico lacunosa e caotica, rivoluzioni intempestive ed infruttuose in materia dirigenziale e di staff, cambio di guida tecnica colpevolmente tardivo. Inutile ripetersi su temi e criticità sviscerate davvero fino alla nausea.

Resta il verdetto amaro di un campionato, Empoli a parte, di una pochezza in termini di contenuti tecnici e valori assoluti, difficilmente ripetibile nelle stagioni a venire.

Lo dimostra ineluttabilmente il fatto che alla compagine di Stellone sarebbe bastata appena una vittoria in più, tra le tante banalmente pregiudicate in corso d'opera, spesso da situazioni di vantaggio, per tagliare comunque il traguardo prima delle rivali.

Sulla gara dell'Arechi c'è poco da soffermarsi.

Nonostante le assenze, la squadra ha fatto il suo dovere. Conquistando tre punti, comunque importanti per il piazzamento finale in vista dei playoff, contro una Salernitana modesta e da minimo sindacale. I granata hanno cercato di onorare la loro presenza sul terreno di gioco con ordine ed un pizzico di vis agonistica nella ripresa ma nulla di più.

Non poteva essere diversamente visto il gap abissale in materia di stato d'animo e motivazioni tra le due formazioni. Il vantaggio del Foggia a Frosinone aveva accesso qualche ardita fantasia nella mente dei calciatori rosanero, che hanno fatto la partita a ritmi blandi ma con discrete geometrie e buona personalità fin dall'avvio. Un paio di occasioni importanti, un gol regolare annullato a Rispoli, l'acuto in chiusura di primo tempo firmato Chochev.

Forse, scherzo del destino, il Palermo ha visto sbarrarsi le porte del ritorno immediato dalla massima serie da chi la permanenza in A l'aveva regalata a suon di gol un paio di stagioni or sono. Proprio Alberto Gilardino ha sprecato infatti il rigore del possibile momentaneo pari tra Spezia e Parma nel cuore del primo tempo. Un penalty che forse se trasformato avrebbe potuto cambiare le sorti del match del "Picco". E magari la storia di questa serata. O forse no.

Inutile rimuginare più di tanto. La ripresa ha regalato un palo firmato dal vivace Trajkovski, insieme a Rispoli, il migliore dei suoi, l'ennesimo infortunio, stavolta la vittima di turno è stata Chochev ed il raddoppio firmato dal sempre implacabile La Gumina che ha confermato cinismo e risolutezza in fase conclusiva.

A metà frazione l'ingresso di Szyminski per Moreo, oltre a quelli di Gnahoré e Balogh nel finale, ed il passaggio alla difesa a tre. Chissà non costituisca un indizio tattico in prospettiva playoff.

L'aver evitato il preliminare è già un piccolo step coi tempi che corrono.

Adesso, da quarto in classifica, il Palermo attenderà la vincente tra Venezia e Perugia.

Avversario da sfidare in semifinale in un doppio confronto, col vantaggio di poter usufruire della migliore posizione in graduatoria in caso di parità e giocarsi l'accesso alla finale nella gara di ritorno al "Barbera".

Bisognerà raschiare il fondo del barile delle energie fisiche e nervose.

Non tantissime, a dir la verità, in questo frangente. Il recupero pieno alla causa di Bellusci,Nestorovski e soprattutto Coronado sarà fondamentale per giocarsi al meglio le proprie chances. E quantomeno accedere alla finale. Ultima stretta porta di servizio per intrufolarsi nel paradiso della massima serie. Il Palermo può ancora riprovarci. Per fortuna, nonostante tutto, non è ancora finita.