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Sabatini: “Trionfi in casa Juventus, Palermo dettava legge con le big. Miccoli…”

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Le dichiarazioni rilasciate dall'ex dirigente del Palermo, oggi direttore sportivo della Salernitana

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Dirigente dotato di competenze trasversali e di una sensibilità calcistica sopraffina, capace di subodorare e captare il gene del talento prima e meglio di tanti omologhi ed illustri colleghi. Walter Sabatini ha scritto a Palermo alcune della pagine più belle del suo brillante percorso dirigenziale, riuscendo a costituire con Delio Rossi un binomio tecnico-dirigenziale in grado di condurre il club di Maurizio Zamparini a battere squadre del calibro della Juventus in quel di Torino e ad un'inezia dalla qualificazione ai preliminari Champions League, oltre a giocarsi la conquista della Coppa Italia nel giugno 2011 contro l'Inter di Leonardo.

"Se ho lasciato qualcosa di incompiuto dopo il mio addio al Palermo? Assolutamente sì. Intanto mi rimane un grande affetto, una sorta di osmosi con la città. Una chimica eccezionale. Sono stati tre anni bellissimi della mia vita - ha dichiarato l'attuale direttore sportivo della Salernitana, ospite della trasmissione 'Notte Rosa', in onda su Tele One -, ovviamente suffragati da risultati raggiunti con una rosa di assoluto valore, una squadra che giocava un calcio sublime e che ha ottenuto dei risultati importanti. Siamo andati a vincere per ben tre volte consecutive a Torino contro la Juventus, quindi il Palermo era diventata una squadra temibilissima per tutti. Siamo andati in giro per gli stadi metropolitani più importanti d'Italia quasi dettando legge. Adesso non voglio arrivare ad estremizzare la cosa, ma andare a vincere a Torino contro la Juventus per tre volte consecutive non è qualcosa che accade tutti i giorni", le sue parole.

"Eravamo una squadra molto forte. E' stato bello e divertente, qualcosa che mi ha reso orgoglio del lavoro che faccio. E ancora oggi ne sento gli effetti benefici sulla mia psiche. Cosa penso quando qualcuno mi chiede del mio periodo al Palermo? Mi è rimasto nel cuore. Questa squadra che andava in giro per l'Italia, con questa splendida maglia rosa, a dettar legge, a giocare, a fare anche del calcio virtuoso... In virtù del fatto che all'epoca c'era un allenatore come Delio Rossi, che ha dato un contributo straordinario. Vi erano calciatori meravigliosi a partire da Migliaccio, Cassani Balzaretti, Sirigu, senza citare i soliti noti, poi Miccoli naturalmente. Ecco, sono davvero dispiaciuto per le sue vicende personali, perché è un ragazzo buono, ingenuo e un po' tontolotto. Quello che io ho visto fare da Miccoli, in allenamento o in partita, difficilmente nel corso della mia vita l'ho visto ribadire da campioni magari più affermati di lui. Un giocatore veramente straordinario".

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