Davide Dionigi, allenatore della Reggiana, è intervenuto in conferenza stampa in vista del match di domani sera:
Le parole
Reggiana, Dionigi: “Siamo consapevoli della forza del Palermo, dello stadio e delle loro potenzialità”
Infermeria: come siamo messi? Chi recuperi?
A parte Sampirisi, non sappiamo ancora. Restano lungodegenti soltanto Nathan e Urso.
Rossi e Meroni partiranno dalla panchina?
Saranno della partita. Normalmente partono dalla panchina, ma li abbiamo recuperati pienamente. Meroni deve ancora crescere atleticamente, visto che è stato fermo più a lungo rispetto a Paolo.
Cosa significa affrontare la grande favorita del campionato? È un bene o un male?
Per me è un bene. Siamo consapevoli della forza del Palermo, dello stadio e delle loro potenzialità, ma arriva in un momento giusto. È una partita bellissima da giocare: sarà l’esordio in Serie B per alcuni ragazzi, davanti a 27-30 mila spettatori. Un grande test caratteriale. Dobbiamo essere liberi mentalmente, ma pronti a correre, a mettere intensità, cattiveria e dedizione.
Chi scenderà in campo dall’inizio, dal punto di vista fisico, è al meglio?
Stanno meglio, sono in crescita. Non possono essere al livello degli altri perché hanno 12-13 giorni di lavoro in meno, e in questa fase della stagione pesa. Nel lungo periodo no, ma oggi sì. Però sono convinto che vedremo ancora un passo avanti nella condizione atletica generale della squadra.
Che Reggiana dobbiamo aspettarci? Una squadra coperta e di rimessa?
Ogni partita è diversa. Prepariamo gare con pressioni alte, medie o più basse a seconda dell’avversario. Non conta quanto una squadra spenda, ma le caratteristiche dei giocatori che affrontiamo. Domani servirà attenzione massima, e sceglieremo di volta in volta il livello di pressione più adatto.
Farai un discorso particolare al portiere del 2005 che giocherà davanti a 30 mila persone?
No, con Edoardo non ho mai avuto bisogno di discorsi motivazionali. È umile, introverso ma molto sereno e deciso. Questo per un portiere della sua età è un grande pregio. Sta facendo benissimo e dà tranquillità anche al reparto difensivo.
Un ricordo con Pippo Inzaghi?
Sì, siamo amici. Abbiamo giocato insieme nelle giovanili della Nazionale. Lui è stato un attaccante molto più forte di me, poi ci siamo incontrati spesso da avversari. C’è anche un rapporto di amicizia fuori dal calcio. Domani saremo avversari, ma sarà un piacere rivederlo.
Andare a Palermo può togliervi pressione? Quali sono le insidie?
La pressione è più loro che nostra, vista l’attesa dei 30-35 mila spettatori e gli investimenti fatti. L’insidia principale è l’ambiente: cercheranno di partire forte. Noi dovremo portare la gara fino in fondo con attenzione, senza snaturarci. La nostra forza è restare compatti e uniti.
Sul calciomercato aperto durante il campionato, sei d’accordo con Tudor?
Sì. Io e tanti colleghi siamo per un mercato breve, 15-20 giorni. Le operazioni si fanno comunque, ma non è giusto giocare con il mercato aperto. Crea incertezze su chi resta e chi parte. Qui da noi vale la regola che chi non è professionale, sta fuori. Ma sicuramente il sistema andrebbe rivisto.
Che Palermo ti aspetti?
Ha già certezze. Gioca con tre punte o con un 3-5-2 che diventa 3-4-3. È una squadra verticale, intensa, con giocatori polivalenti e alternative in ogni ruolo. In fase difensiva pressano forte i portatori. Sarà un impatto duro, ma dobbiamo affrontarlo con la nostra solita spensieratezza.
Hai visto le “griglie” di Serie B sui giornali?
Sì, anche fatte con l’intelligenza artificiale. Ma la Serie B non si può prevedere: lo scorso anno squadre date favorite sono retrocesse e viceversa. Solo in Serie A i valori sono più delineati. In B tutto si decide su pochi punti, tra play-off e retrocessione. Quindi non do molto peso alle graduatorie.
Dopo tanti anni inizi una stagione dalla preparazione. È una forza in più?
Sì. A Matera non ebbi quella fortuna, ma da luglio lavoriamo insieme e questo è un vantaggio enorme. Puoi programmare, trasmettere idee e formare un gruppo con più tempo. Avere anche un direttore sportivo che costruisce la rosa su misura è determinante.
Novakovic sarà convocato?
Sì, vogliamo che respiri già l’aria del gruppo. Si è presentato bene, in buona condizione, anche se gli manca il ritmo partita.
Il percorso estivo senza sconfitte è importante sul piano psicologico?
Ho detto ai ragazzi che ad agosto i risultati contano poco, conta il modo in cui si gioca. Mi interessa l’atteggiamento: compattezza, unione, mentalità. Questo sarà il nostro DNA per il campionato.
Il presidente ha parlato di una Reggiana più funzionale rispetto all’anno scorso. Sei d’accordo?
Sì. Dire “più forte” è prematuro: lo dirà il campo. Ma sicuramente è una squadra più funzionale, perché nei ruoli siamo stati completati meglio, con giocatori più adatti alle caratteristiche richieste.
Sei soddisfatto del mercato finora?
Abbastanza. Gli obiettivi raggiunti sono in linea con le nostre idee. Mancano ancora due-tre giocatori, soprattutto un quinto che avremmo voluto già questa settimana. Ma arriveranno, e nel complesso la rosa è buona.
La proprietà ha confermato di voler andare avanti. Questo dà serenità?
Sì, perché un cambio improvviso porta sempre incertezze. Ma devo dire che il lavoro non ne ha risentito: i ragazzi hanno sempre dato tutto. Sapere che la proprietà resta è comunque una sicurezza in più.
Gondo ti ha parlato della tripletta segnata a Palermo con l’Ascoli?
Sì, lo so bene! Speriamo sia di buon auspicio. Cedric sta lavorando con umiltà e voglia di migliorarsi, ascolta molto: è un segnale importante per un giocatore già affermato.
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