PALERMO, 16 maggio 2025 - Nel momento più cruciale della stagione, quando ogni singolo applauso, coro e bandiera sventolata potrebbero fare la differenza tra promozione e un altro anno in Serie B, il Palermo dovrà affrontare i playoff con un'assenza che peserà come un macigno: quella del suo tifo organizzato. La decisione della Curva Nord di disertare completamente le partite della post-season segna un punto di rottura senza precedenti e mette in luce una frattura che appare ormai insanabile tra la tifoseria più calda e i vertici societari.


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Playoff senza voce: il Palermo perde la sua curva nel momento decisivo
UNO SCIOPERO DEL TIFO NEL MOMENTO DECISIVO
—I gruppi organizzati della Curva Nord 12 e della Curva Nord Inferiore hanno comunicato la loro drastica decisione: niente trasferta a Castellammare di Stabia, niente cori, niente bandiere, niente sostegno per nessuna delle partite dei playoff. Un silenzio che risuonerà più forte di qualsiasi coro, in un momento in cui la squadra avrebbe bisogno di tutto il supporto possibile.
La protesta si inserisce in un contesto di crescente malcontento che ha accompagnato l'intera stagione. Già durante la penultima partita casalinga contro il Frosinone, che pure ha garantito la qualificazione ai playoff, lo stadio Renzo Barbera è stato teatro di una contestazione senza precedenti, con striscioni e gigantografie che mostravano l'amministratore delegato Gardini e il tecnico Dionisi con una X rossa sopra. Il tutto si è ripetuto nell'ultimo incontro casalingo giocato contro la Carrarese, amplificato dall'opaca prestazione fornita dagli uomini di mister Dionisi e dal relativo conseguimento dell'ultimo posto utile per la qualificazione play off.
UN MALESSERE RADICATO NEL TEMPO
—La frattura tra la tifoseria organizzata e la dirigenza del Palermo, ora sotto l'egida del potente City Group, non è frutto di risultati sportivi deludenti dell'ultimo periodo, ma di un malcontento che si è sedimentato nel corso degli anni. I sostenitori rosanero lamentano una gestione societaria distante dai valori identitari del club e della città, una mancanza di progettualità chiara e un atteggiamento percepito come distaccato rispetto alle aspettative di una piazza ambiziosa come quella siciliana.
Nel mirino della contestazione ci sono principalmente l'amministratore delegato Giovanni Gardini e il tecnico Dionisi, ma il messaggio è rivolto all'intero assetto dirigenziale. La proprietà del City Group, nonostante gli investimenti economici, non è riuscita a instaurare quel legame emotivo necessario con una tifoseria appassionata come quella palermitana.
L'IMPATTO SPORTIVO DI UN BARBERA SILENZIOSO
—Il silenzio della Curva Nord rappresenta una perdita incalcolabile in termini di supporto per il Palermo FC. Storicamente, il tifo rosanero è stato un fattore determinante nelle partite decisive, capace di trascinare la squadra nei momenti di difficoltà e di amplificare la spinta emotiva nei momenti positivi.
La Curva Nord ha una storia ricca e articolata, con un tifo che ha dato vita a coreografie spettacolari e a un sostegno incessante, sia in casa che in trasferta. Una presenza costante che ha sempre fatto sentire il proprio peso, anche nei momenti più bui.
IL PERCORSO VERSO LA PROMOZIONE SENZA IL DODICESIMO UOMO
—Le conseguenze sportive di questa protesta potrebbero essere significative. Il Palermo si appresta ad affrontare il turno preliminare dei playoff in trasferta contro la Juve Stabia, in una sfida secca che, in caso di vittoria, porterebbe i rosanero a giocare le semifinali contro la blasonata Cremonese.
Il format dei playoff di Serie B non lascia margine di errore: nel turno preliminare, in caso di parità dopo i supplementari, passa la squadra meglio classificata nella stagione regolare. Per il Palermo, che ha chiuso all'ottavo posto, questo significa dover necessariamente vincere in trasferta. Un'impresa che si preannuncia ancora più ardua senza il supporto dei propri ultras.
UNA FERITA DA GUARIRE
—La decisione della Curva Nord mette in evidenza quanto sia profonda la spaccatura tra società e tifoseria, una ferita che dovrà necessariamente essere sanata, indipendentemente dall'esito dei playoff. Il Palermo ha bisogno del suo pubblico, e una riconciliazione appare indispensabile per poter programmare il futuro con ambizioni all'altezza della storia del club.
La protesta degli ultras lancia un messaggio inequivocabile alla proprietà del City Group: a Palermo non bastano gli investimenti economici se questi non sono accompagnati da un progetto convincente e da una gestione che sappia valorizzare la passione di un'intera città per i colori rosanero.
Solo un cambiamento radicale nell'approccio societario potrà riportare i tifosi al fianco della squadra. Nel frattempo, il Palermo si prepara ad affrontare i playoff con un silenzio assordante alle spalle, un vuoto che racconta, meglio di qualsiasi altra cosa, quanto sia profonda la crisi tra chi guida il club e chi, da sempre, lo sostiene con passione incondizionata.
A gettare ulteriore benzina sul fuoco arriva la notizia proprio di ieri. Secondo quanto emerge, il vertice societario, nella figura del Dott. Galassi, avrebbe confermato l'amministratore delegato Giovanni Gardini per la prossima stagione, indipendentemente dai risultati calcistici che la squadra otterrà in questi playoff. Una decisione che appare come una sfida diretta ai tifosi contestatori e che rischia di allargare ulteriormente il solco tra la dirigenza e una piazza sempre più delusa e amareggiata.
Gaetano Armao
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