"Ultimamente ho incontrato qualche club, non lo nascondo. Sono in trattativa con qualche società e sto cercando di trovare una soluzione migliore. Voglio rientrare facendo bene il mio lavoro. Io collaboro, condivido, ma sono decisionista". Così Gianluca Petrachi, intervistato ai microfoni di Tv Play. Diversi i temi trattati dall'ex direttore sportivo di Torino e Roma, accostato di recente anche al Palermo targato City Football Group: dal suo futuro, all'exploit di Riccardo Calafiori con la maglia del Bologna. Ma non solo...


LE DICHIARAZIONI
Petrachi, quel futuro? Il ds: “Ho incontrato qualche club, ma sono un decisionista”
SU CALAFIORI -"Io Calafiori l'ho portato in prima squadra. Appena sono arrivato, l'ho visto. Era reduce da un infortunio di due anni prima che lo penalizzò. Ma si vedeva che era un talento assoluto, aveva queste capacità di andare di destro e sinistro e poi soprattutto aveva motore. Io purtroppo sono andato via e di Calafiori ho perso le tracce. Quando è andato al Basilea, i miei uomini l'hanno continuato a seguire, nel caso in cui rientrassi in pista mi dicevano di prenderlo perché era cresciuto tantissimo. Per me Calafiori non è una scoperta. Credo che quest'esplosione sia dovuta soprattutto a Thiago Motta, che gli ha permesso di giocare a calcio come a lui piace fare. Era sempre uno che partiva da dietro e saltava uno-due uomini. E poi è l'essenza del calcio creare la superiorità numerica. Calafiori lo faceva con una naturalezza assoluta da difensore, perché nasce terzino, nasce esterno. Complimenti all'allenatore del Basilea che poi l'ha messo braccetto. E' un ragazzo serio, è a modo".
SU FONSECA -"Allenare il Milan non è da tutti. Alla Roma scelsi Fonseca perché c’era un progetto legato ai giovani. Lui proponeva un calcio offensivo, voleva vincere le partite tramite il gioco. Evidentemente lo scotto con l’Italia, dove ci sono allenatori importantissimi, si paga. Finché gli sono stato al fianco, stava facendo benissimo ed la squadra era in linea con gli obiettivi richiesti. Poi io sono andato via e lui è rimasto solo, ma nonostante tutto è andato bene. Avrà una responsabilità importante. sono curioso di sapere che tipo di risposta darà al Milan, dove le pressioni sono diverse. Servirà che sia supportato a aiutato come non lo è stato Pioli. Gli ho mandato un in bocca al lupo, ma non risponderà finché non firma. Amici in comune mi dicono che sia pronto per firmare", ha concluso Petrachi.
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