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L'intervista

Perinetti: “Ecco i punti di forza dell’Entella. Palermo ok a Trieste, al Barbera…”

Palermo

Le dichiarazioni dell'ex direttore sportivo del Palermo, Giorgio Perinetti, circa la gara dei playoff tra i rosanero e l'Entella

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Parola a Giorgio Perinetti. Il noto dirigente sportivo è intervenuto sulle colonne del "Giornale di Sicilia" per analizzare la lotta playoff del torneo di Serie C. In particolare, l'ex direttore sportivo del Siena si è soffermato sulla gara in programma martedì sera tra la Virtus Entella e il Palermo di Silvio Baldini. Di seguito, le sue dichiarazioni.

ENTELLA- "La Virtus fa parte di quel girone B che è stato un po’ particolare. Credo che non si sia mai verificato, in Serie C, di trovare nello stesso girone tre squadre retrocesse dalla B, che in questo caso erano appunto Entella, Pescara e Reggiana. Un fatto un po’ anomalo, tra l’altro tutte di alto livello e in un torneo molto competitivo, dove le prime due in classifica hanno superato gli 80 punti. Ha un organico forte, indubbiamente. Forse meno squadra della Reggiana, per fare un nome, ma l’organico ha elementi di alto livello, con molti buoni attaccanti".

SIENA-ENTELLA- "Noi all’andata l’abbiamo battuta in casa con un gol di Varela, c’era ancora Gilardino in panchina. Facemmo una partita molto attenta e decisa, certamente non è una squadra da sottovalutare, specialmente sul proprio campo. Sappiamo che giocano su un terreno sintetico, non di ultima generazione, con corsie molto veloci. Affrontarla a Chiavari non è lo stesso di affrontarla in un campo in erba naturale".

LE INSIDIE- "Le insidie principali, ripeto, sono il campo e il valore dei giocatori che hanno in organico. Ho visto che mancherà Schenetti per due giornate e questa è un’assenza importante per loro, lì davanti. Il Palermo, invece, l’ho visto in condizione a Trieste, ben messo in campo da Baldini. Però il ritorno non l’ho visto. Lì però va considerata una cosa: i trentamila spettatori danno una spinta, ma creano anche una pressione enorme. Non è facile giocare davanti a un pubblico del genere perché crea aspettative altissime".

MATCH DI RITORNO AL BARBERA- "Beh, la prima volta che giochi davanti a un pubblico del genere ci sta che ti senti tagliare il fiato, ma poi si deve fare l’abitudine. Capisco che i ragazzi si siano sentiti abbracciati dall’affetto dei tifosi e siano stati anche sorpresi, ma magari per le altre sarà diverso. Specialmente se si dovesse arrivare alle semifinali, dove le partite di ritorno possono finire ai supplementari o ai rigori".

 

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