Dalla Serie D alla promozione in Serie B. Quella di Palermo è stata un'esperienza indimenticabile per Alberto Pelagotti. Finale agrodolce della storia d'amore professionale tra il portiere toscano ed il club di viale del Fante, culminata con il mancato rinnovo contrattuale al termine della scorsa stagione che ha segnato il ritorno tra i cadetti della compagine siciliana. L'ormai ex estremo difensore rosanero ha si è così espresso nel corso di una lunga intervista rilasciata al "Corriere dello Sport". Di seguito le dichiarazioni dell'ex Empoli e Arezzo, tra le altre.
l'ex palermo
Pelagotti: “Tifo Palermo. Mirri? Dico tutto. Gardini e Corini top. Pigliacelli…”
LA MALATTIA -"Un dolore sotto il pettorale, pensavo di essermi rotto una costola. Mia mamma insistette per altri controlli, era un neurofibroma al costato: tumore benigno ma che poteva degenerare, la zona era sollecitata. Mi sono curato allenandomi, poi in aprile i medici mi dissero: sta peggiorando, c’è il rischio che diventi maligno. Mi sono operato, e il giorno dopo ero già in palestra. A giugno ho conquistato la 2ª promozione in 3 anni: ero in panchina e destinato a partire, ma con quasi 100 presenze col Palermo la sento mia la squadra. La società non mi ha fatto mai parlare, non so perché".
CITY FOOTBALL GROUP E MIRRI -"Ne sono un super tifoso. Il presidente Mirri? Buoni rapporti, ma dopo l’operazione e la mancata conferma neppure una telefonata. Stimo Gardini. Corini? Eccezionale. I risultati? Ognuno deve fare il suo percorso, io ho avuto Sarri, Giampaolo, ingegneri di calcio: il primo anno di B con l’Empoli, Sarri all’inizio fece 7 ko e 2 pari. La squadra lo difese e la società non lo mandò via. E fu A. Pigliacelli? Buon portiere, qualche gaffe succede a tutti, ne so qualcosa. Ma se avrà fiducia non deluderà, come il Palermo" [...].
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