PALERMO ALLE FINAL FOUR

Palermo-Virtus Entella 2-2: dominio, baratro, estasi! Soleri e Fella ed è Final Four

Il Palermo domina per un'ora e coglie due pali, ma va incredibilmente sotto per due a zero nella ripresa. Soleri e Fella scacciano la grande paura e regalano la meritata qualificazione agli uomini di Baldini

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Palermo

di Leandro Ficarra

Dalla grande paura all'apoteosi. Al culmine di una gara avvincente, intensa e vibrante, caratterizzata da un'incredibile altalena di emozioni, il Palermo sfodera una reazione di grande livello e riacciuffa la qualificazione quando ormai pareva sull'orlo del baratro. Circa un'ora di marcata supremazia territoriale, in cui la compagine rosanero ha fatto la partita con coraggio, ritmo ed intraprendenza, cogliendo due legni e sprecando un paio di ottime chances per sbloccare la gara. Quindi un quarto d'ora di impasse nella fase centrale della ripresa, in cui la Virtus Entella ha spinto forte sull'acceleratore infierendo sulla stanchezza di un Palermo gagliardo e pugnace,  ma fisiologicamente a corto di energie. Merkaj ha creato grossi impacci alla linea difensiva di Baldini, procurandosi e trasformando un rigore che Massolo ha intuito e sfiorato ma non è riuscito a neutralizzare.

Il vantaggio ligure ha accresciuto apprensione e complicato terribilmente sul piano psicologico una gara già ad alto coefficiente di difficoltà.

Un'infausta lettura difensiva, linea troppo alta presa d'infilata su una ripartenza ospite, uscita fuori tempo di Massolo e assist di Merkaj per il raddoppio di Karic, sembrava aver definitivamente piegato le gambe agli uomini di Baldini.

Spinta dal pubblico del Barbera, la compagine rosanero ha tirato fuori cuore ed attributi, accorciando le distanze con una rasoiata chirurgica di Edoardo Soleri e completando la rimonta con la mezza sforbiciata di Peppe Fella. Due innesti decisivi, che insieme agli altri subentrati, Odjer e Silipo e Crivello, hanno dato una marcia in più in termini di freschezza e fisicità alla formazione rosanero. Bravo Baldini ad interagire con tempismo e perizia dalla panchina nel momento di maggior disagio, atletico e tattico, della sua squadra. Trovando nuova linfa, soluzioni oculate e risposte importanti, in relazione ad approccio e rendimento in corso d'opera, anche dagli elementi meno impiegati nel corso della stagione.

Il Palermo aveva impattato ed interpretato molto bene il match in avvio. Senza alchimie speculative né remora alcuna, la compagine di Baldini ha tenuto fede alla sua indole propositiva ed arrembante, talvolta temeraria. Alta, corta, aggressiva, la squadra siciliana ha subito preso in mano il pallino del gioco e indirizzato l'inerzia della gara. De Rose, monumentale la sua partita, ha imperversato per vis agonistica, dinamismo e personalità on mezzo al campo, Damiani ha dosato bene fosforo e sagacia tattica, Buttaro e Giron hanno garantito copertura e buona spinta sulle corsie. Lancini e Marconi hanno retto nella prima frazione, pur soffrendo, qualità e rapidità di Capello e Magrassi e forza d'urto di Merkaj. Floriano e Valente, non brillantissimi ma sempre sul pezzo, hanno garantito ampiezza in fase offensiva. Brunori ha agito da terminale di riferimento nel reparto avanzato, svolgendo il compito con dinamismo e intelligenza calcistica, cercando di aprire varchi per gli inserimenti centrali di Luperini ed assicurare la profondità.  Squadra fisica, armoniosa e dalla buona cifra tecnica complessiva, l'Entella ha arginato con ordine e vigoria le trame rosanero, provando sempre a riproporsi ma senza creare occasioni di rilievo.

Nel primo tempo, è stato infatti il Palermo a spiccare per intensità, verticalità ed incisività delle sue trame. Brunori ha colpito un palo clamoroso con il destro dopo una fulminea ripartenza condotta da Floriano (successivo tap-in vincente ma rete annullata per millimetrico offside), Damiani ha alzato troppo la mira dai venti metri a coronamento da una gradevole combinazione ispirata da De Rose e rifinita da Luperini.

Ancora l'interno classe 1998 ha imbucato argutamente per Floriano il cui delizioso assist a rimorchio è stato sprecato da Brunori con un diagonale impreciso da buona posizione. Il bomber rosanero ha reclamato un paio di volte per altrettante trattenute, fin troppo reiterate e vigorose, subite da Chiosain the box.  Un colpo di testa di Capello centrale, parato senza affanni da Massolo, l'unico squillo degli ospiti, su un ribaltamento di fronte originato da una cattiva gestione di un corner a favore degli uomini di Baldini. Borra ha avuto il suo da fare anche su un bel destro di collo pieno di Buttaro dalla media distanza. L'intervallo ha lasciato in dote la sensazione di un Palermo centrato, tonico ed estremamente vivo contro un avversario solido e di livello. La compagine rosanero non era tuttavia riuscita a concretizzare la sua marcata supremazia, lasciando risultato e qualificazione pericolosamente in bilico.

Baldini ha lanciato subito Soleri in luogo di Floriano in avvio di ripresa. Il Palermo è rientrato dagli spogliatoi sul rettangolo verde con medesimo piglio, nell'auspicio di sbloccare la sfida ed irretire le velleità della compagine di Volpe.

Brunori scagliava una rasoiata velenosa da posizione defilata, dal successivo flipper nell'area piccola sortiva una zampata di Soleri smorzata da Chiosa sulla parte alta del palo. Nulla lasciava presagire ciò che sarebbe accaduto da lì a poco.  Meazzi, gettato nella mischia da Volpe per Capello, rifiniva per il taglio di Merkaj che saltava Massolo e si procurava un dubbio calcio di rigore. Nonostante Massolo stesse per ripetersi, dopo il penalty parato a Procaccio contro la Triestina, il bomber di Volpe ha sbloccato il match dagli undici metri. Baldini ha giocato la carta Silipo per un esausto Valente, quindi ha rilevato Damiani con Odjer.  Proprio i due subentrati hanno costruito una trama interessante, verticalizzazione dell'ex Trapani per il gioiello scuola Roma che ha calciato debole e centrale dal limite dell'area.

In preda alla tensione ed in debito d'ossigeno, il Palermo si allungava e perdeva lucidità e distanze. Prima De Rose chiudeva miracolosamente su Merkaj lanciato a rete, quindi lo stesso Merkaj infilava la linea statica e troppo alta della retroguardia rosanero, prima di servire a Karic l'assist del raddoppio. Barberagelato da un risultato che avrebbe sancito una sorprendente eliminazione. Baldini lanciava Crivello e Fella per Giron e De Rose, varando un Palermo d'assalto alla disperata ricerca di almeno un gol per riagguantare la qualificazione.

Coraggiosa e tambureggiante, la formazione rosanero reagiva con impeto e straordinario carattere, in un frangente estremamente complesso sotto il profilo mentale e nervoso. Il sinistro radente e chirurgico di Soleri scacciava la paura e faceva esplodere di gioia i trentatremila cuori rosanero sugli spalti.

Boato e pathos al Barbera che riportavano alla memoria antichi e nobili fasti della recente storia del club. Sull'onda dell'entusiasmo, gli uomini di Baldini centravano anche il pari sull'asse Soleri-Fella, con l'acrobazia rapace dell'ex Monopoli che griffava il meritato accesso alle Final Four.

La gestione degli ultimi minuti, con una totale e dedita compartecipazione di tutti gli effettivi alla fase di non possesso, certificava coesione e tenacia di un gruppo che vuole fortemente continuare a cullare il sogno promozione. La festa finale, con pubblico e squadra in toccante simbiosi, suggellava una serata  trepidante, costellata da brividi, sussulti ed emozioni forti. Atmosfera magica e infusione di adrenalina pura  per chi ama questo sport ed ha a cuore le sorti della formazione rosanero.

L'accesso alla semifinale contro la rivelazione dei playoff di Serie C, la FeralpiSalò di Vecchi, costituisce un risultato significativo e di rilievo alla luce dell'indiscusso valore complessivo mostrato dalla Virtus Entella nell'arco del doppio confronto.

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