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serie c

Palermo-Turris 0-1: rosanero fermi al palo, Pandolfi firma il blitz campano al “Barbera”

La Turris passa al "Barbera" con un guizzo di Pandolfi nel finale

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Finale al fiele. Come da copione, classico ed al contempo beffardo, dell'indecifrabile universo calcio.

Il Palermo frena e mastica amaro, infilzato dalla stoccata, chirurgica e inesorabile, di Pandolfi in pieno extra-time. 

La Turris incassa in extremis tre punti, dopo aver impostato una gara a dir poco rinunciataria ed attendista, con il chiaro intento di portarne a casa almeno uno. Non una prestazione particolarmente brillante quella fornita dalla compagine di Boscaglia. Il Palermo ha sì menato le danze, marcando una chiara e costante supremazia territoriale, ma raramente, nell'arco dei novanta minuti, ha saputo trovare fluidità ed incisività di manovra utili a scompensare il dispositivo tattico coniato da Fabiano. Macchinosa, scolastica e a tratti caotica nel suo incedere, la compagine rosanero non ha mai trovato tempo e spazio per creare le premesse della pericolosità, in ampiezza o per vie centrali, sbattendo regolarmente sul muro eretto dalla formazione campana.

L'unica grossa chance che avrebbe potuto cambiare corso e quadro tattico del match è maturata su palla inattiva, quando Almici ha calibrato magistralmente un corner per la testa di Saraniti che ha centrato il palo, con Rauti che, sulla mischia susseguente, ha calciato da due passi addosso al portiere avversario. Poi davvero poco altro, se si eccettua un destro in diagonale dello stesso Rauti respinto da Abagnale nella prima frazione.

Il 3--5-2 granitico disposto da Fabiano sul terreno di gioco ha funzionato a meraviglia in fase di non possesso, baricentro basso a protezione di Abbagnale, linee corte e coese ad azzerare il concetto di interspazio, marcature vigorose esaltate da una vis agonistica ai limiti del regolamento, raddoppi sistematici sulle corsie,  chiusure e letture puntuali nel cuore della propria area di rigore. Il Palermo è apparso stanco e poco lucido, forse provato sul piano fisico e mentale dal tour de force delle ultime settimane. La squadra di Boscaglia non è mai riuscita ad imprimere ritmo e fluidità alla propria manovra, circolazione della sfera lenta e farraginosa, scarsa brillantezza nell'uno contro uno, poco dinamismo senza palla. Regolarmente schermata per vie centrali dalla densità campana, la proposta offensiva rosanero è risultata sterile e monotematica, una serie infinita di traversoni dai due versanti, firmati Almici e Crivello, regolarmente fagocitati dai centrali difensivi di Fabiano, prestanti fisicamente e abilissimi nel gioco aereo. 

Questa volta le mosse di Boscaglia dalla panchina non hanno sortito l'effetto sperato: prima Luperini e Silipo per Kanoute e Rauti, quindi Lucca e Valente per Saraniti e Floriano, in pieno recupero spazio a Martin in luogo di Broh. 

Nella ripresa il canovaccio tattico non è cambiato: La squadra di Boscaglia ha continuato a spingere forte sull'acceleratore con generosità ma senza particolare linearità e costrutto, la Turris ha percepito stanchezza ed imbarazzi dei padroni di casa, spesso lunghi e disarticolati ogni qualvolta si protendevano in avanti alla ricerca del gol del vantaggio. Fabiano ha inserito in avvio di frazione Romano e Pandolfi, sfruttando gamba e tecnica in velocità di quest'ultimo, potenzialmente letale in ripartenza. Già in un paio di occasioni la Turris si era distesa con pericolosità verso la porta di Pelagotti, bravo a respingere di piede sul numero 7 campano ben servito dall'ottimo Giannone. La beffa per gli uomini di Boscaglia giungeva allo scadere dei sei minuti di recupero concessi dal direttore di gara, da un corner in favore del Palermo nasceva il più classico dei contropiedi con Pandolfi che sgusciava su Martin e Broh, inefficaci nella fattispecie le coperture preventive, battendo in uscita un incolpevole Pelagotti.

In aggiornamento...

PRIMO TEMPO - Palermo a caccia della quarta vittoria consecutiva in campionato per proseguire la sua marcia di avvicinamento alla zona nobile della graduatoria.

La matricola Turris è avversario ostico, solido e organizzato, come dimostrano i diciassette punti fin qui collezionati in classifica impreziositi da un'imbattibilità esterna che resiste da resiste addirittura dalla parte finale della scorsa stagione.

Boscaglia conferma l'ormai consueto 4-2-3-1 al cospetto della compagine di Fabiano: Pelagotti tra i pali, Almici e Crivello esterni bassi con Accardi e Marconi a comporre il tandem di centrali difensivi. Odjer e Broh formano la coppia di interni in zona nevralgica, Kanoute-Rauti-Floriano il solito tridente a supporto dell'unica punta, Andrea Saraniti.

Palermo che prende repentinamente in mano le redini del gioco, Broh cerca la conclusione dalla media distanza ma il suo destro non impensierisce il portiere Abbagnale. Ben più pericoloso il diagonale dal limite dell'area di Rauti con il portiere ospite che si fa trovare pronto alla deviazione.  Con l'incedere del cronometro la pressione dei padroni di casa si fa progressivamente più incessante, da rimarcare uno splendido controllo di Floriano che uncina un campanile di Kanoute con una sensibilità balistica degna di ben altre categorie.  L'ex Bari si guadagna un calcio di punizione da posizione interessante ma Almici alza troppo la mira. L'occasione clamorosa per sbloccare il match arriva al minuto ventisei: il corner calciato da Almici trova lo stacco di Saraniti che incorna sul palo, Rauti calcia a botta sicura da due passi ma Abbagnale compie un intervento prodigioso. Caos e proteste al minuto trentasei: uno scambio di cortesie a gioco fermo tra Rauti e Lorenzini scatena le proteste di Saraniti, l'arbitro sanziona con il giallo le intemperanze del gioiello scuola Torino e del difensore campano.

L'unico squillo in casa ospite è firmato Giannone, il suo mancino a giro scavalca la barriera ma trova pronto Pelagotti in presa bassa. Kanoute tiene in campo una palla apparentemente destinata sul fondo e serve Broh, la zampata volante dell'ex Cosenza sfiora il palo. Il primo tempo si chiude a reti bianche.

SECONDO TEMPO - Avvio di ripresa particolarmente frizzante con Fabiano che opta subito per un doppio cambio: out Fabiano e Longo, dentro Romano e Pandolfi. La Turris costruisce una nitida chance per il vantaggio, Giannone chiude la ripartenza ben orchestrata dai suoi con un mancino centrale che Pelagotti respinge di piede. Un assolo del numero 10 campano culmina nell'ennesima conclusione dal limite stavolta debole e centrale.

Il ritmo del match si alza notevolmente, la compagine ospite resta corta e compatta a  presidio della propria metà campo, ma a differenza della prima frazione si distende in sede di ripartenza con una certa pericolosità. Boscaglia mischia le carte e cerca linfa vitale dalla panchina: Kanoute e Rauti lasciano spazio a Silipo e Luperini. Il tecnico rosanero si prende un cartellino giallo e getta nella mischia anche Lucca e Valente in luogo di Saraniti e Floriano. Sull'ennesimo corner ben calibrato da Almici, Marconi tenta la sforbiciata non centrando lo specchio della porta. Brandi rileva Tascone tra gli ospiti.  La gara diviene sempre più spigolosa e il forcing del Palermo risulta incessante quanto sterile, la Turris si difende con ordine e veemenza, serra i ranghi e non concede assolutamente nulla alla formazione di Boscaglia. Il tecnico rosanero gioca la carta Martin e richiama Broh, il direttore di gara concede sei minuti di recupero. Il Palermo sforna traversoni dalla trequarti di facile lettura per la linea difensiva ospite, la squadra di Boscaglia si protende disperatamente in avanti alla ricerca del gol vittoria prendendosi qualche rischio di troppo. Azzardo pagato a caro prezzo in prossimità dell'ultimo respiro del cronometro: Pandolfi divora la profondità e si beve Martin e Broh in progressione, il destro chirurgico sul secondo palo gela Pelagotti e regala i tre punti alla compagine di Fabiano.