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PALERMO-TRIESTINA

Palermo Triestina 1-1: Luperini scaccia la paura nel recupero, rosa avanti col brivido

Palermo

Il Palermo di Silvio Baldini pareggia in extremis contro la Triestina di Bucchi e approda al secondo turno Nazionale dei playoff di Serie C

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di Leandro Ficarra

Avanti col brivido. Al culmine di un'atroce sofferenza calcistica, il Palermo stacca il pass per il secondo turno dei playoff nazionali.

Poco lucida, confusionaria, spesso lunga e disarticolata, la compagine di Baldini, forse psicologicamente irretita dall'importanza della posta in palio, rischia grosso e stecca la prestazione sul piano tecnico-tattico. Il cuore, l'abnegazione, l'onda trascinante del Barbera, gremito ed elettrico come ai bei tempi, hanno probabilmente  evitato il peggio. La Triestina ha giocato una signora partita, mostrando audacia, coraggio e personalità e sfiorando la clamorosa rimonta dopo la sconfitta interna patita al Nereo Rocco nel match d'andata. La squadra di Bucchi ha forse sorpreso, per freschezza, coralità ed intraprendenza, un Palermo contratto, arruffone, in chiara difficoltà sotto il profilo mentale ed atletico per buona parte della gara.

Primo tempo praticamente a senso unico o quasi, con gli alabardati capaci di infierire in ampiezza ed in profondità su un Palermo insolitamente remissivo, lungo e sfilacciato, non in grado di trovare tempi e distanze per coprire adeguatamente il campo ed arginare a dovere le iniziative ospiti.

Dieci minuti iniziali di abbrivio agonistico degli uomini di Baldini, sospinti dal calore avvolgente di un stadio suggestivo e coinvolgente sotto ogni punto di vista. La Triestina ha preso presto in mano le redini della sfida, brillando per ritmo, intensità e dinamismo, qualità nel fraseggio ed incisività nella tessitura delle trame offensive. Bucchi ha schierato la formazione giuliana con un modulo sostanzialmente speculare ai padroni di casa, una sorta di 4-2-3-1 elastico e marcatamente propositivo. Ospiti più armoniosi, fluidi e pungenti, maggiormente reattivi e più brillanti degli avversari su seconde palle e duelli individuali. Palermo sconnesso, a corto di idee, fosforo ed energie. Rosanero involuti e inopinatamente spogliati della loro proverbiale identità arrembante e temeraria. Non una prestazione conforme ai dettami del calcio di Baldini in termini di atteggiamento ed interpretazione tattica. Quasi mai il Palermo è riuscito a restare corto, pressare alto l'avversario in maniera organica ed efficace sulla trequarti offensiva, ad accorciare con veemenza e sincronia in avanti con le linee, ad orchestrare con fare lineare ed incisivo la manovra offensiva.

Forse fuorviato dalla tentazione di gestire il risultato nell'ottica del doppio confronto, l'undici di Baldini si è incartato su una maldestra condotta speculativa che non è chiaramente nelle sue corde. Il Palermo ha arrancato e corso spesso a vuoto in fase di non possesso, stordito da palleggio e giropalla degli ospiti.. Piatta ed imprecisa anche in fase di costruzione, la compagine rosanero si è aggrappata a vis agonistica e sporadici acuti dei singoli,  non riuscendo mai a conquistare con continuità inerzia, pallino del gioco e supremazia territoriale.  Al minuto venti l'episodio che avrebbe potuto cambiare la storia del match e di questi playoff: fallo ingenuo quanto netto di Marconi su De Luca e calcio di rigore decretato per la compagine Giuliana. Procaccio ha calciato debolmente e Massolo è stato bravo ad intuire e neutralizzare il penalty, mandando in estasi un Barbera col fiato sospeso.

La contesa si è dipanata con toni inevitabilmente aspri sul piano agonistico, rudezze e vigoria ai limiti del regolamento, animi sistematicamente accesi e pioggia di cartellini gialli da una parte e dall'altra. Letale  l'ammonizione comminata al gladiatorio DeRose che gli costerà la squalifica nella sfida d'andata del prossimo turno.

Il Palermo ha faticato a trovare il bandolo della matassa, fin troppo rinunciatario, in perenne affanno e poco lucido nella gestione della sfera.

Qualche sporadica accelerazione di Valente, il moto perpetuo di un Brunori stoico ma abbandonato a sé stesso da una squadra troppo schiacciata a protezione di Massolo. Gli alabardati hanno fiutato il  disagio rosa e spinto ancora forte, colpendo un palo con un'incornata di Volta a Massolo battuto e chiamando il portiere rosanero ad un altro intervento non banale su spizzata di Galazzi.

L'intervallo è arrivato provvidenziale per i padroni di casa che hanno limitato i danni al culmine di una frazione dominata dalla squadra di Bucchi.

Poco è cambiato in avvio di ripresa, il Palermo non ha alzato il baricentro né ripreso in mano il comando delle operazioni.

La formazione di Baldini ha stretto i denti e si è difesa bassa con un pizzico in più di ordine, affidando a rare ripartenze in contropiede le sue chances di spaventare Offredi. Brunori si è prodotto in un paio di assoli in slalom da attaccante di razza, chiamando il portiere di Bucchi ad altrettante prodezze.

Il tasso di nervosismo è salito  alle stelle col trascorrere dei minuti, Buttaro ha salvato i suoi in extremis con un paio di provvidenziali diagonali, Massolo si è mostrato sempre attento e reattivo di fronte ai tentativi degli ospiti. Lancini e Marconi hanno retto con fisico ed esperienza, non senza qualche impaccio. Crivello è stato attento, puntuale ed essenziale in copertura sul binario di competenza. Floriano e Valente, generosi ma chiaramente provati da una partita di mero sacrificio, hanno retto senza riuscire ad incidere in fase offensiva. Quindi, Bucchi ha giocato tutti i cambi dalla panchina, gettando nella mischia, tra gli altri, Trotta, Sarno e Litteri per conferire linfa, qualità e forza d'urto.

La testa di Litteri, al minuto settantasette, ha gonfiato la rete di Massolo e gelato il Barbera, regalando un finale di assoluta sofferenza al pubblico di fede rosanero. Baldini ha giocato la carta Soleri negli ultimi dieci minuti e proprio da uno strappo vigoroso del numero 27 è nato il gol del pari: splendido piazzato di interno destro dai diciotto metri di Luperini che libera la gioia e scaccia la paura in casa rosanero. Un acuto nel cuore del recupero che ha piegato le gambe ad un'ottima Triestina e spalancato le porte del prossimo turno alla compagine rosanero.

Missione compiuta al termine di una serata a dir poco complicata. Determinazione,  cuore e una cospicua dose di buona sorte hanno premiato un Palermo generoso, ma non certo all'altezza della sua fama e dei suoi obiettivi, al cospetto di un avversario gagliardo e di buona caratura complessiva. L'onda emotiva del Barbera ha certamente costituito un fattore dirimente e salvifico, ma Baldini ed i suoi calciatori sono perfettamente consapevoli che servirà ben altro livello di prestazioni per arrivare in fondo al percorso e  continuare a coltivare il sogno Serie B.

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