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Palermo, stabilità e prospettiva City Group: fiducia e contratto a Rinaudo. Dettagli

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Il Palermo investe su doti umane e manageriali del ds: Rinaudo prolunga il contratto

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Stabilità, coesione e continuità. Proprietà e management del City Football Group certificano fattivamente un deciso cambio di rotta sul piano filosofico e gestionale. Lungimiranza, analisi  razionali e minuziose delle criticità, ricerca organica e ponderata delle soluzioni. Bandito l'interventismo tranciante e di pancia, spesso foriero dei classici rimedi peggiori del male sull'onda di risultati negativi e frangenti di acclarata difficoltà.

Salda e per nulla scalfita la fiducia in Eugenio Corini,  individuato in estate come interlocutore ideale per esaltare il progetto e centrare gli obiettivi a medio-lungo termine del nuovo Palermo formato citizens. Il tecnico di Bagnolo Mella è stato prescelto, per attitudini umane, qualità professionali ed affinità ambientali, dopo una strenua e serrata selezione seguita alle dimissioni di Silvio Baldini.

Dopo gli stenti, prestazionali e numerici, perpetrati dalla terza all'ottava giornata, con cinque sconfitte in sei match, inframezzate dalla vittoria sofferta contro il Genoa, l'andamento lento della squadra è stato oggetto di comune riflessione da parte degli stati generali del club. Tuttavia, la posizione di Corini non è mai stata realmente in discussione. Una fiducia palesata pubblicamente, figlia della consapevolezza delle attenuanti generiche legate al vertiginoso susseguirsi degli eventi alla base di un'improvvisa rivoluzione tecnico-dirigenziale non messa in preventivo. Squadra costruita in quindici giorni, con annessi inevitabili disagi in termini di affiatamento, automatismi e condizione imperfetta di gran parte dei volti nuovi in organico. La risposta convincente sul piano mentale, caratteriale e dell'intensità, fornita dal Palermo sul rettangolo verde contro il Pisa, ha avvalorato ulteriormente la convinzione che Corini possiede tutte le carte in regola per tirare fuori il Palermo dalla crisi.

Medesimi criteri che hanno portato alla conferma del direttore sportivo, Leandro Rinaudo, catapultato repentinamente dalla guida del settore giovanile alla scrivania della prima squadra. Profilo giovane, sobrio e competente con un background dirigenziale significativo a Venezia e Cremona a dispetto della carta di identità. Capacità relazionali e negoziali dell'ex centrale difensivo di Palermo, Napoli e Juventus, grazie alla sinergia con LucianoZavagno, hanno consentito di portare in dote in sede di mercato profili di assoluto background per la categoria. Stulac, Saric, Segre, Claudio Gomes Di Mariano, Bettella, Mateju, Vido: tutti calciatori il cui valore assoluto, vidimato dai trascorsi in carriera, non è in discussione.

La condizione deficitaria di alcuni di loro, al pari delle difficoltà di assemblaggio collettivo ed integrazione nella nuova realtà, non inficia agli occhi della proprietà la bontà del lavoro svolto in sede di campagna trasferimento estiva. Lavoro da valutare nel suo complesso, in relazione all'obiettivo dichiarato della stagione in corso, ovvero la permanenza in categoria, Un organico che ha certamente dei valori inespressi ed altrettanti limiti strutturali a cui il ds rosanero avrà modo di ovviare alla riapertura delle liste il prossimo gennaio.  Sarà compito del tecnico trovare modo di incidere, sotto il profilo tecnico e motivazionale, sul rendimento fin qui estremamente deludente di alcuni dei big arrivati in estate. Forgiandone testa, gambe e spirito, per ottenere un contributo pari al rispettivo spessore e funzionale alle esigenze della squadra.

La conferma di Leandro Rinaudo, al pari di quella di Corini, va oltre l'onda emotiva ed il rammarico per la serie di risultati negativi.

Una scelta anomale nella tempistica, ma non certo nella sostanza. Imperniata su criteri di fiducia, stabilità e prospettiva. Prerogative preponderanti nel modus operandi della prestigiosa holding inglese di proprietà araba. Investitura di stima ed apprezzamento per il classe 1983, che lo gratifica ed al contempo lo responsabilizza ulteriormente, il cui peso specifico è implementato dalla concomitanza con il momento negativo vissuto dalla squadra.

Linea conforme a quanto dichiarato qualche giorno fa dal direttore generale, Giovanni Gardini, in merito al futuro di Eugenio Corini.

Bisogna canalizzare le energie comuni e fare squadra alla ricerca delle soluzioni, non certo nascondersi sommariamente dietro la sagoma di un presunto colpevole che funga da capro espiatorio. Questo in sintesi il pensiero dell'ex manager di Lazio ed Inter. Condotta gestionale coerente e coraggiosa, la cui valenza resta comunque, anche nel lungo periodo, strettamente correlata al perseguimento di risultati sul campo ed obiettivi prefissati.

Il Palermo crede nelle doti umane e dirigenziali di Leandro Rinaudo,lo dimostra inconfutabilmente consegnandogli, senza remore, le chiavi del presente e del futuro dell'area tecnica. Il direttore sportivo rinnova il contratto in essere e si lega al club di viale del fante fino a giugno 2024.