Palermo, Soleri: “Centro sportivo fondamentale. Pochi gol? Parlerà il campo”

Le esperienze all'estero mi sono servite per crescere.

Queste le parole di Edoardo Soleri, attaccante del Palermo arrivato a vestire la maglia rosanero nell'ultima sessione estiva di calciomercato. Cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della Roma, l'ex Padova è approdato nel capoluogo siciliano dopo una lunga serie di prestiti in giro per l'Europa. Spagna, Olanda e Portogallo oltre, ovviamente, all'Italia. Diverse, dunque, le avventure professionali che hanno coinvolto il classe '97 prima di giungere alla corte di Giacomo Filippi, dove ha già stupito tutti con due reti siglate in altrettante giornate nel campionato di Serie C.

Intervistato ai microfoni de La Repubblica, Soleri ha raccontato come le sue esperienze all'estero lo abbiano formato in maniera decisiva, nonostante non sia riuscito a siglare carrellate di gol in seno a tutti i club nei quali ha giocato.Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni: "Praticamente ho fatto un Erasmus. Sono tutte esperienze che mi sono servite per crescere, anche come uomo. In Spagna credo di avere imparato di più, la B spagnola è un campionato di primo livello con giocatori forti che vale la B italiana, se non anche qualcosa in più in termini di competitività. Non sono tanti gli italiani che vanno a giocare all’estero. Siamo abituati a vivere il calcio, la famiglia, gli amici in maniera diversa rispetto ai ragazzi di altri Paesi. Ho vissuto da solo e porto con me tutto quello che ho imparato".

"Pochi gol in carriera? Quella sul campo è la risposta migliore. È vero, avrei potuto fare più gol, ma conosco il mio valore e so che giocatore sono: a volte sono stato meno fortunato, a volte di più. Cercherò di fare più gol, così chi mi critica potrà ripensarci. Mi auguro che per il Palermo prima di tutto possa essere una stagione di rilancio e poi che possa esserlo anche per me. Spero che insieme riusciremo a toglierci tante soddisfazioni".

"Centro sportivo? È fondamentale. La prima squadra lavora meglio e nel frattempo le squadre del futuro si vanno formando. In Italia come strutture siamo ancora indietro e il fatto che il Palermo abbia già un progetto avanzato ci mette un passo avanti agli altri. I bambini si fermano a guardare i giocatori più grandi. Da piccolo alla Roma guardavo i giocatori di serie A. Magari anche nel nostro piccolo un bambino che vede noi sogna di diventare un calciatore. Certo, se vedi allenare Dybala l’effetto è diverso rispetto a quando vedi allenare me, però anche noi possiamo essere un punto di riferimento e alimentare i sogni dei bambini".