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Palermo, seconda tranche di versamenti: Mirri dà mandato a Lazard di trovare investitori. I dettagli
Lazard a fianco del Palermo per trovare un nuovo azionista di controllo
Il Palermo di proprietà di Hera Hora è destinato, per intuibili e molteplici ragioni, a cambiare pelle. "Il Palermo compie piccoli passi verso il futuro". Apre così l'edizione odierna del "Giornale di Sicilia". Nei giorni scorsi, Dario Mirri e Tony Di Piazza hanno versato la seconda delle tre tranche previste per la ricostituzione del capitale sociale, annunciata lo scorso 23 febbraio al termine dell’assemblea. Ricostituzione utile per ripianare le perdite relative a questa stagione (circa otto milioni di euro).
Ai due soci, adesso, manca l'ultima tranche. "Queste cifre interessano ad eventuali nuovi investitori". Quelli che Mirri sta cercando da tempo, soprattutto dopo la decisione da parte di Di Piazza di esercitare il diritto di recesso. Il noto imprenditore italo-americano, che attende di conoscere il valore effettivo della propria quota (il 40%), a metà giugno uscirà di scena.
A tal proposito, il presidente del Palermo, nei mesi scorsi ha incaricato la società Pricewaterhouse Coopers di stabilire l'esatto valore del Palermo. Ma non solo; Per "Il Sole 24 Ore", infatti, Mirri si sarebbe anche rivolto alla banca d’affari Lazard per pianificare il riassetto societario. "Il progetto è ambizioso: riportare il Palermo in Serie A con una storia virtuosa di crescita, da quasi zero ricavi a quei 100 milioni di euro di giro d’affari, raggiungibili una volta risalito in Serie A. Il piano avrebbe un arco temporale di 3-4 anni", si legge.
Difficile che eventuali investitori possano, però, interessarsi soltanto alla quota di minoranza. Più concreta è, invece, l'ipotesi che il nuovo azionista entri con la quota di controllo o con un'opzione per passare in maggioranza nel giro di poco tempo. Seguiranno aggiornamenti...
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