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Palermo, rebus panchina: Inzaghi in pole, obiettivo prioritario. Big e outsider…

Palermo Calcio Inzaghi
Casting per la panchina del Palermo: Pippo Inzaghi è il profilo in cima alle preferenze del club targato CFG. Dubbi sulla sua permanenza a Pisa, nonostante Serie A e i due anni di contratto. Tecnico lusingato dalla corte del club rosa...
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Un obiettivo prioritario, un paio di opzioni top class, un folto novero di referenziati outsider.

INZAGHI PRESCELTO, OBIETTIVO NUMERO UNO - La corsa alla panchina del Palermo edizione 2025-2026 sta progressivamente entrando nel vivo. Tra il club targato CFG e Pippo Inzaghi, fresco di promozione diretta in A alla guida del Pisa, c’è molto più di un flirt. Rispondenza di calcistici ed amorosi sensi pregressa e datata, coltivata e rinverdita nelle settimane precedenti. Il management di viale del Fante ha individuato nel famelico e pluridecorato ex bomber di Juventus, Milan e Nazionale italiana il profilo ideale per ereditare il mandato di Alessio Dionisi. Carisma, leadership ed innata capacità motivazionale,  background brillante e vincente in cadetteria in termini di continuità e risultati. Tecnico pragmatico, versatile, equilibrato sul piano tattico. Performante sotto il profilo psicologico e temperamentale. Maniacale e minuzioso nella cura dei dettagli, in sede strategica, atletica e squisitamente organizzativa. Due le promozioni in A conquistate con Benevento e Pisa, altrettante le ulteriori partecipazioni ai playoff di B con Reggina e Venezia. Densità, compattezza tra i reparti, intensità, ritmo e gamba nello svolgimento delle due fasi. Calcio essenziale, utilitaristico e senza fronzoli, in cui solidità, equilibrio e fisicità la fanno da padrone. Senza particolari vezzi estetici né picchi di narcisismo di matrice giochista. Rapidità, verticalità e risolutezza rappresentano tratti caratterizzanti dell’Inzaghi pensiero. Niente integralismi tattici, dal 4-2-3-1 al 4-3-3, fino al 3-5-2 e 3-4-2-1.  Versatilità ed assetti elastici ed intercambiabili. Moduli cuciti su misura in relazione a peculiarità e complementarità degli interpreti. Dalle giovanili del Milan alla parentesi in prima squadra rossonera. Doppio salto trionfale dalla D alla B al Venezia e la semifinale playoff persa contro il Palermo di Zamparini. Semestre critico ed esonero amaro a Bologna, il riscatto e la A conquistata a Benevento. passaggio a Brescia, la tormentata e stoica favolaReggina senza lieto fine. Parentesi Salerno e capolavoro Pisa. Uno staff fidato e qualificato, tra vice, match analyst e preparatori atletici. Team con cui Inzaghi lavora da anni in sinergia, con l'applicazione e la ferocia che l'ha contraddistinto, da bomber rapace e finalizzatore implacabile, in area di rigore.

La panchina del Palermo, Superpippo, l’ha già sfiorata in un paio di circostanze. Forte della stima incondizionata, umana e professionale, di Riccardo Bigon, attuale Global Football Technical Director del CFG e dell'ex ds del Palermo FC, Leandro Rinaudo. Specie nei frangenti più caldi e traballanti del Corini bis, culminato nell’approdo di Mignani al capezzale di Brunori e compagni. Oggi, le strade di Inzaghi ed il Palermo potrebbero finalmente congiungersi. Il sentiero verso l’agognato idillio é tortuoso ed intriso di ostacoli ma, realisticamente, percorribile. Il trionfale ritorno in A del Pisa, di cui Inzaghi é stato al contempo abile alchimista e gladiatorio condottiero dalla panchina, ha fatto scattare il rinnovo automatico, con relativo adeguamento, del biennale firmato nell’estate 2024 dal coach piacentino con la società del patron Knaster. Inzaghi legato al Pisa fino al 2027 e con la prospettiva di guidare i toscani in Serie A. Tuttavia, corte serrata del Palermo e prospettiva di intraprendere un ciclo pluriennale, ambizioso e di ampio respiro, nella prestigiosa holding inglese di proprietà araba costituirebbero forte elemento di appeal per il classe 1974.

Gradimento ed entusiasmo di Inzaghi nei confronti di una piazza ed un club che lo hanno sempre stuzzicato nel suo percorso da allenatore non sono in discussione. Al contempo, un nuovo esame in massima serie, dopo le traumatiche e poco felici esperienze passate, potrebbe rappresentare una sfida stimolante. A patto che vi siano tutti i presupposti e le garanzie tecniche del caso per giocarsi concretamente le chances di salvezza. Fiducia reciproca ed incondizionata, convergenza di intenti e visione per il futuro a medio-lungo termine. Tutti temi che andranno vagliati ed esplorati in una serie di confronti previsti in questa settimana tra Inzaghi ed il management del club nerazzurro. Fattori fondanti e dirimenti, ben oltre il legame contrattuale e non certo scontati, che indirizzeranno l’orientamento delle parti in causa. Proseguire il matrimonio professionale o lasciarsi da ottimi amici, gestendo con rispetto, trasparenza e cautela un’eventuale separazione anche sul piano formale e mediatico. In caso di divorzio, Inzaghi salirebbe di slancio sul treno CFG, con il Palermo pronto ad accoglierlo con un lauto triennale e totale coinvolgimento, in sinergia con il direttore sportivo, Carlo Osti, nella processo di costruzione della rosa nel prossimo mercato estivo. Già entro il weekend, Inzaghi dovrebbe sciogliere le riserve e chiarire il suo futuro. Scelta importante in un momento focale del suo percorso in panchina. Decisione comunque imperniata meramente su criteri carrieristici e di prospettiva professionale. Non sarà l'aspetto economico a fare la differenza.

Palermo ed Inzaghi si sono virtualmente scelti. Nell'auspicio, questa volta, di imboccare congiuntamente la giusta sliding door.Solo in assenza di fumata bianca con SuperPippo, il Palermo andrebbe a vagliare ed approfondire le numerose opzioni alternative che tiene in stand-by.

PECCHIA-VANOLI ED OUTSIDER - Due top class per la categoria, Fabio Pecchia e Paolo Vanoli, rappresentano opzioni di eccellente spessore per legittimare ambizioni di vertice. Il primo vanta un tris di promozioni in A con Hellas Verona, Parma e Cremonese. Dopo l’esonero patito dal club ducale, l’ex vice di Benitez brama in attesa per una nuova occasione in Serie A. Profilo elegante, sobrio e british, in perfetto stile CFG, abbina un calcio semplice ma propositivo ad un equilibrio nella gestione alla base dei successi ottenuti in B.  Il tempo può essere galantuomo nella fattispecie, fascino di Palermo e magnificenza del CFG potrebbero col trascorrere dei giorni fare breccia al netto della categoria.

Dinamiche simili per quanto concerne Paolo Vanoli, pedigree d’eccellenza alla guida di varie selezioni Nazionali giovanili in FIGC, formazione top nello staff di un totem della panchina come Antonio Conte. L’esperienza allo Spartak Mosca, il subentro ed il periodo d’oro a Venezia. Colpiscono capacità di lettura in corso d’opera, duttilità sul piano tattico, coralità ed organizzazione delle sue squadre. Impianto e principi di gioco tangibili e funzionali alle caratteristiche dei singoli. Calcio propositivo ma mai temerario. Canovaccio concilia spazio, tempo e qualità nella tessitura delle trame. Una rimonta dalla zona salvezza alla soglia dei playoff, la promozione l’anno successivo in laguna. Poi il salto in A sulla panchina del Torino, esperienza che giunta già ai titoli di coda a dopo la brusca frattura col patron granata Urbano Cairo.

Il Palermo ha drizzato le antenne, ma diversi club di A, categoria che Vanoli ha conquistato con merito e dopo tanta gavetta, hanno fatto altrettanto già in tempi non sospetti. Già protagonista del casting post Baldini, molto stimato dall’Ad rosanero Giovanni Gardini. Ritroverebbe Pohjanpalo, letteralmente devastante durante la sua gestione tecnica a Venezia. Una suggestione figlia delle contingenze maturate in casa granata. Pensiero stupendo, affascinante da alimentare. Realisticamente, obiettivo arduo da perseguire e conseguire per il club di viale del Fante. Lazio molto interessata al profilo dell'ex Venezia in vista del probabile addio di Baroni.

Giovane profilo che intriga, ma non certo prima scelta ad oggi, quello di Alberto Gilardino che potrebbe finire nel mirino del Pisa per l'eventuale post Inzaghi. Monitorati, tra i papabili, i due finalisti playoff. Giovanni Stroppa, in scadenza con la Cremonese, destinato probabilmente a cambiare aria in caso di mancato approdo dei grigiorossi in Serie A, e Luca D’Angelo, già un habitué dei casting del CFG per la panchina del Palermo nelle ultime stagioni.