Javier Pastore, ex leggenda rosanero, è intervenuto nel nuovo talk show "Torretta Cafè". Tanti temi dibattuti, tra cui la scelta di scegliere Palermo.
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Le Parole
Palermo, Pastore: “Zamparini e Sabatini mi avevano convinto a venire, non mi sono sbagliato”
LA SCELTA DI PALERMO
—L'ex numero 27 ha parlato della scelta di venire a Palermo: "Zamparini e Sabatini mi hanno convinto entrambi ad accettare il Palermo. Sono stati molto presenti nei miei ultimi tre mesi trascorsi in Argentina. Sabatini faceva venire Luca Cattani, stavano ogni giorno con me in Argentina ma non mi dicevano che erano del Palermo. Erano persone che mi guardavano, venivano a pranzo e a cena con me ma non mi dicevano niente. Mi chiedevo chi fossero questi personaggi, alla fine del campionato il mio procuratore mi presentò le varie opzioni dicendomi che queste persone che erano state con me erano del Palermo. Volevano vedere come mi comportavo, non mi dissero niente per farmi essere me stesso. C’erano Chelsea, Milan, Porto come altre opzioni rispetto al Palermo. A quel punto è entrata di nuovo in gioco la mia famiglia. Prima quando ero a Cordoba abbiamo scelto l’Huracan anche se c’era la possibilità di andare al River o al Boca perché mi sentivo che potevo dare molto di più in quella squadra ed è andata molto bene. Infatti lì fatto un anno incredibile chemi ha aperto la porta dell’Europa. Parlando con i miei abbiamo deciso che la migliore opzione per fare il primo passo in Europa era il Palermo. Grazie a Dio non mi sono sbagliato, da lì è cominciata un’avventura magnifica. Al mio arrivo c’erano giocatori come Miccoli e Cavani, quest’ultimo era giovane ma con un talento incredibile. C’erano anche Liverani, Simplicio, Nocerino, Migliaccio, Cassani, Balzaretti, Kjaer. Il livello era veramente alto in allenamento. L’unica cosa che volevo era imparare da loro ascoltando sempre e provando a fare quello che mi dicevano. Questo mi ha portato a fare la mia carriera. Sempre rispettando - ha aggiunto - e ascoltando gli altri".
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