Al termine delle elezioni amministrative nel comune di Palermo, il candidato Roberto Lagalla ha trionfato con il 47,6 % dei voti. Non sono mancate però le polemiche legate alla scarsa affluenza dei cittadini palermitani alle urne elettorali: secondo i dati registrati, solamente il 41,85% degli aventi diritto al voto si è recato ai seggi per scegliere il nuovo sindaco. A proposito della questione, è intervenuta il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. Di seguito le sue dichiarazioni:
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Palermo-Padova, Ministro Lamorgese: “Rinunce presidenti di seggio alle elezioni…”
"Riguardo ai fatti di Palermo, riprendo la ricostruzione che ho già svolto in occasione della precedente interrogazione e che porta poi a ritenere che le cause di tali episodi siano ascrivibili a elementi concomitanti. Ha certamente giocato negativamente la circostanza che i sostituti individuati tra quelli iscritti nell'apposito albo e nominati dal presidente della corte d'appello sono in gran parte risultati irreperibili o hanno rinunciato all'incarico.
Persistendo le criticità anche nella giornata di sabato e avvicinandosi il momento dell'insediamento delle sezioni, previsto per le ore 16 del sabato stesso, è subentrata la ricerca, da parte dell'autorità comunale, dei sostituti, come previsto dalla legge, perché - lo ribadisco ancora una volta, come ho già detto nella risposta alla precedente interrogazione in merito - la competenza in materia legislativa - quindi, anche la gestione delle elezioni - spetta al comune e il Ministero dell'Interno non ha un potere sostitutivo su questo.
Tuttavia, nonostante il lavoro, che si è protratto per tutta la notte, alle 5 di domenica 58 sezioni risultavano ancora prive del presidente, scese a 43 alle ore 7 di domenica, quindi all'inizio delle operazioni di voto, su 600 sezioni totali.
Di qui lo sforzo del comune, costantemente sollecitato dal prefetto di Palermo, a individuare coloro che potessero assumere l'incarico di presidente di seggio o tra i componenti delle sezioni già costituite o anche nell'ambito dei propri dipendenti, molti dei quali, però, non accettavano l'incarico.
Riguardo all'incidenza dell'incontro di calcio Palermo-Padova sul fenomeno delle rinunce, osservo che l'insediamento dei seggi era programmato, come sempre quando avvengono procedimenti elettorali, per le ore 16 del giorno precedente le elezioni, quindi, il giorno del sabato e, quindi, ben prima dell'evento calcistico, sicché un suo eventuale differimento non avrebbe sortito alcun effetto preventivo sulle defezioni avvenute. Peraltro, anche la Lega calcio di serie C, dopo interlocuzioni con le competenti strutture ministeriali e le autorità provinciali di pubblica sicurezza, confermava di non poter differire la partita ad altra data successiva.
Del resto, il fenomeno delle rinunce, come precisato anche nell'altra risposta, ha riguardato, oltre che Palermo, anche altre grandi città ed è purtroppo un sintomo piuttosto diffuso, collegato a un certo grado di disaffezione verso l'impegno civile che si esprime anche attraverso l'attiva partecipazione ai processi democratici. Si tratta di aspetti delicati per il gioco democratico e la garanzia dell'effettivo esercizio del fondamentale diritto di voto.
Non posso, quindi, che confermare l'opportunità di un'attenta riflessione parlamentare per una risposta normativa finalizzata a incentivare e a rendere più attrattivo lo svolgimento della funzione di ufficiale di seggio, pur non escludendo - e sicuramente su questo lavoreremo - anche l'adozione, nell'immediato, di soluzioni organizzative, come prefigurato nella precedente risposta, anche queste mirate allo stesso obiettivo di sollecitare lo spirito partecipativo alla vita democratica".
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