PALERMO-MONTEROSI

Palermo-Monterosi 2-0: firma di Damiani, perla di Felici! Prima gioia per Baldini

Palermo che si sveglia nella ripresa alzando intensità e qualità dopo un primo tempo opaco: Damiani sblocca il match e la perla balistica di Felici congela il risultato

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palermo

Missione compiuta. Il tumulto di emozioni che hanno pervaso l'anima di Silvio Baldini, tornato a sedersi al "Barbera" sulla panchina del Palermo ben diciotto anni dopo, culmina in un sorriso intriso di consapevolezza ed orgoglio.

La compagine rosanero rispetta il pronostico e regola il Monterosi Tuscia grazie alle firme d'autore di Samuele Damiani e Mattia Felici nella ripresa. Matassa complessa da sbrogliare, dopo un primo tempo in cui la tignosa ed accorta formazione di Menichini aveva inibito i propositi ed imbrigliato le trame dei padroni di casa. Laziali chiusi a riccio in un 5-3-2 guardingo e granitico a protezione di Alia, baricentro basso ed esasperante densità al fine di togliere interspazi e profondità alla squadra di Baldini. Obiettivo centrato per i primi quarantacinque minuti, con il Palermo come da copione alto e aggressivo in pressione sul primo possesso avversario, detentore di marcata supremazia territoriale, ma incapace di conferire qualità ed incisività alla sua proposta offensiva. Il  4-2-3-1 proposto in avvio da Baldini è stato originariamente declamato in modo piuttosto scolastico ed a ritmo compassato, poca fluidità in transizione, deficit di rapidità e precisione nel palleggio, non grande dinamismo senza palla ed ancor meno intraprendenza nei duelli individuali.

Nonostante riuscisse spesso a recuperare la sfera in pressione sulla trequarti offensiva, mai il Palermo, nella prima frazione di gioco, è riuscito a trovare verticalità e precisione in sede di rifinitura per mettere Brunori in condizioni di battere a rete.  Luperini, finto trequartista con attitudini da incursore, si è perso nella morsa della compattezza laziale, non trovando spazi e tempi per inserirsi.  A difesa ospite schierata,  la compagine rosanero trovava spesso l'ampiezza con le catene laterali, Crivello e Floriano da una parte, Accardi e Valente sul fronte opposto, ma i rispettivi cross erano facile preda della retroguardia di Menichini. Damiani e De Rose, in fisiologico rodaggio ed alla ricerca di equilibri e sinergie in zona nevralgica, stentavano a trovare direttrici di passaggio propizie e sbocchi in verticale alla manovra.  Così, il Palermo ha ruminato laboriosamente il suo calcio in maniera infruttuosa e spesso approssimativa, non riuscendo mai a creare scompensi significativi alla difesa laziale. Solo quando Floriano si accendeva nell'uno contro uno, a fil di cronometro, il Monterosi andava in lieve affanno, il mini forcing in chiusura di frazione sfociava in una buona chance sul destro di Valente.

Baldini ha magistralmente letto la mappa delle criticità, tattiche ed agonistiche, del match nell'intervallo. L'arringa del tecnico nel chiuso dello spogliatoio genera un riverbero virtuoso sul piano psicologico e motivazionale. L'ingresso di Soleri per Luperini ha ridisegnato il Palermo che si è disposto sul manto erboso con una sorta di 4-4-2 dalla forte connotazione offensiva. Fisicità, dinamismo e vigoria della boa scuola Roma scompaginavano gli equilibri tattici in seno alla formazione ospite. L'ex Padova ha conferito peso specifico, gamba e sostanza al reparto avanzato, allungando il Monterosi, creando spazi, stanando i centrali con il suo dinamismo, allentando la morsa laziale su Brunori.

Il Palermo si è preso un rischio all'alba del secondo tempo su destro di Cancellieri, poi è cresciuto progressivamente sul piano dell'intensità, del ritmo e della fluidità in sede di costruzione della manovra. Damiani ha dato ordine e limpidezza nella distribuzione del gioco, De Rose ha ritrovato verve e dinamismo, Floriano e Valente, complice un Monterosi più smagliato tra i reparti, hanno spinto sulle corsie con maggiore pericolosità. Dopo due ghiotte chances firmate Soleri e Brunori, è arrivato il destro chirurgico di Samuele Damiani, bravo ad insinuarsi nel cuore dell'area dopo una respinta corta dei centrali avversari, a sbloccare il match.

Con il Monterosi spremuto e colpito nel morale, il Palermo avrebbe potuto chiuderla anzitempo. Grandissima la chance per Valente, prodigioso Alia. Quando i laziali rialzano la testa, il Palermo  rischia non poco su Ekuban, bravo Marconi in chiusura provvidenziale, e Adamo, palo scheggiato con un bel diagonale dai diciotto metri.

Quindi Baldini ha lanciato Giron e Felici per Crivello e Floriano.  Proprio una perla balistica dell'ex Lecce, destro a giro che gonfia la rete di Alia, toglieva il Palermo dagli impacci e congelando il risultato. Ottima la verticalizzazione di De Rose in versione assist-man. Il capitano, tra gli applausi del pubblico rosanero, lascerà il posto ad Odjer nell'ultimo scorcio di match. L'ultimo sussulto l'ha regalato Edoardo Soleri in pieno recupero: doppio dribbling, su diretto marcatore e Alia in uscita, destro incredibilmente stampato sul palo, da due passi e a porta vuota.

Finisce con i ragazzi di Baldini ben lieti di immergersi nell'abbraccio ideale di un "Barbera" che dimostra di apprezzare contenuti, spirito e primi passi del nuovo corso rosanero.

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