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Palermo, Mirri sul sequestro delle quote: “Di Piazza avrà ciò che gli spetta”

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Le dichiarazioni di Dario Mirri, patron del Palermo, a proposito del sequestro conservativo delle quote deliberato dal tribunale di Catania

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Queste le dichiarazioni di Dario Mirri, a seguito del comunicato del club rosanero riguardante l'esito del secondo grado di giudizio relativo alla querelle del patron rosanero con Tony Di Piazza. Il Tribunale di Catania ha deciso per il sequestro conservativo delle quote della società Hera Hora per il valore di 2,5 milioni di euro.

"Il Sig. Di Piazza non ha ragione di preoccuparsi: nessuno gli vuole togliere ciò che gli spetterà una volta che il Tribunale avrà completato le sue verifiche definitivamente stabilendo il dovuto. Ma, per rassicurare i tifosi: in nessun caso tutto questo avrà riflessi sul Palermo, che deve essere tenuto al riparo da eventuali speculazioni o informazioni fuorvianti. Tale contenzioso infatti riguarda i soci di Hera Hora e non affligge in alcun modo il bilancio e la stabilità economica del Palermo".

Non si è fatta attendere la risposta dell'imprenditore italoamericano: "Come già accaduto in primo grado, quando erano state rigettate le istanze di ItalPlaza Sports, Tony Di Piazza, senza entrare nel merito, prende atto della odierna sentenza emessa da un collegio di tre giudici con la presenza del Presidente del Tribunale di Catania e ricorda che le azioni giudiziarie, a cui purtroppo è stato, e sarà, costretto ad avviare, hanno come unico fine la tutela della propria posizione di creditore, e quella della società Palermo FC da iniziative e comportamenti tuttaltro che lineari. Incidentalmente, osserva che il Tribunale nell’accoglimento totale delle proprie ragioni, ha letteralmente ribaltato il verdetto di primo grado, tra l’altro affermando che: “Hera Hora non solo non ha provveduto alla liquidazione della quota di Italplaza, preannunciando l’intenzione di impugnare la stima, ma ha apertamente ed ingiustificatamente violato l’art.2473, c.IV, cpc, fornendo dello stesso un’interpretazione assolutamente opinabile e manifestando la chiara volontà di rinviare ‘sine die’ il pagamento di quanto dovuto"

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